“C’era una presenza costante di Mariangela Pantò, fidanzata del figlio di Silvana Saguto, nello studio di Walter Virga, nominato amministratore giudiziario delle società Rappa e Bagagli. E c’è una caterva di intercettazioni che ci fanno comprendere che a Virga fu imposto di prendere nel suo studio la nuora della Saguto”.

E’ quanto affermato questa mattina nel corso della requisitoria del processo sul cosidetto ‘Sistema Saguto’ dal Pm Maurizio Bonaccorso. Quest’ultimo ha spiegato come ci fosse anche un’insofferenza da parte di Virga, imputato nel processo, nei confronti di Mariangela Pantò.

“Non si trattava di una persona che frequentava saltuariamente lo studio ma di una persona perfettamente inserita. Mariangela Pantò riceve clienti – ha continuato il pm – e ha i lavori che le passa Walter Virga. Ad un certo punto Virga aveva deciso di allontanare la nuora della Saguto. Per le polemiche sui giornali, e non solo. Pantò non pagava l’affitto. Tutto quello che guadagnava non aveva spese, non partecipa poi alle spese di ristrutturazione dello studio. Il giovane Walter parlava anche di un altro componente del cerchio magico di Silvana Saguto, il professore Carmelo Provenzano. Virga utilizzò in maniera sarcastica il termine pizzo. Diceva: ‘Perché era Provenzano a prendere gli incarichi? Era Provenzano a prendere gli incarichi per il figlio che aveva il problema delle materie che si doveva passare; noi invece avevamo risolto il problema alla nuora, che era tranquilla, abbiamo pagato il pizzo che dovevamo pagare e abbiamo avuto quell’incarico’”.

Uno sfogo importantissimo per l’inchiesta. Quel 9 giugno, qualcosa si era già rotto nel cerchio magico. Virga aveva deciso di allontanare la nuora della Saguto.

“Quando la Pantò verrà poi allontanata dallo studio – ha proseguito il pm – la dottoressa Saguto in tutte le sue conversazioni dice che a Virga ‘Gliel’avrebbe fatta pagare'”.

Secondo la ricostruzione dell’accusa la decisione di Virga, di allontanare la nuora della Saguto, aveva fatto andare il giudice su tutte le furie. “La Saguto non si dava pace – ha detto Bonaccorso – e aggiunse anche un’altra frase diventata molto importante per l’inchiesta: ‘No, non gliela posso passare… non si buttano a mare le persone, si rischia insieme’. La Saguto si sfogò anche con l’avvocato Cappellano Seminara: “Virga, un ragazzino da niente, ha avuto quello che ha avuto e questo è il ringraziamento”.

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