Pesanti disagi negli ospedali di Palermo. Sono i Pronto soccorso di Villa Sofia-Cervello e dell’ospedale Civico a soffrire a causa di picchi di presente di pazienti, picchi che talvolta sforano anche del 300 per cento la soglia di utenza che si può assistere nel nosocomio. L’allarme viene lanciato dal Nursind-Cgs che si propone subito di affrontare, all’indomani dell’elezione di due nuovi segretari aziendali del sindacato, Fabrizio Bilello a Villa Sofia-Cervello e Giampiero Buglisi all’ospedale Civico.

La difficile questione dei Pronto soccorso pieni

Un problema che si continua ad affrontare è quello degli ospedali sovraffollati, una questione che è venuta alla luce anche durante l’emergenza Covid e che ancora oggi genera malumori e proteste da parte dei pazienti. Spesso nei Pronto soccorso, inoltre, si assiste ad aggressioni nei confronti dei sanitari che non riescono a controllare le folle che si creano nelle aree di prima emergenza. “La carenza d’infermieri e operatori sociosanitari ormai è insostenibile – dicono Bilello e Buglisi – il personale è allo stremo e dopo due anni di lotta senza sosta contro il covid i dipendenti hanno subito il blocco della possibilità di usufruire delle proprie ferie, e tutto questo senza neanche ricevere i riconoscimenti economici promessi da Stato e Regione”.

Tanti i problemi da risolvere secondo la sigla sindacale

Non solo carenze di organico e relativo sovraffollamento dei pronto soccorso nelle agende del sindacato. Tra le altre priorità dei due segretari aziendali Nursind ci sono il contrasto al demansionamento, che vede infermieri impegnati in mansioni proprie di altre figure professionali come gli Oss, e la stabilizzazione del personale assunto con l’emergenza Covid e oggi costretto a vivere in un clima di grande incertezza. “Inoltre, affronteremo il problema della mensa o dei relativi buoni pasto – proseguono – spesso negati e non congrui per via di una normativa datata. Il dipendente che lavora più di sei ore giornaliere ha infatti diritto a ricevere il buono pasto così come richiamato anche da una sentenza della cassazione, con il relativo riconoscimento degli arretrati”.

Articoli correlati