A sentirla dire così sembra un provocazione bella e buona, e in parte forse lo è. Ma Ninni Terminelli e la sua area ‘sinistra delle Idee’ a questa idea ci credono davvero: basta liti interne ed intestine, il Pd rinunci al suo simbolo e apra una discussione corale con Leoluca Orlando.

“Badi bene – dice Terminelli a BlogSicilia – non voglio certo asserire che il simbolo del Pd sia impresentabile: tutt’altro. L’idea è quella di dar vita ad una piattaforma di idee dal basso, da costruire con la città. Un percorso durante il quale il Pd di Palermo sia protagonista del confronto ma che porti alla nascita di un insieme di idee che siano frutto delle esigenze della città e dunque riconoscibili come di tutti e non solo del Pd”

“Ci confrontiamo con un mondo che è fortemente cambiato. Dobbiamo essere capaci di guardarci intorno, di vedere cosa ci sta accadendo intorno. Diciamocelo senza infingimenti: i favoriti per la corsa a sindaco in questo momento sono i grillini. Allora dobbiamo essere capaci di rispondere con il linguaggio antico della politica ma con il coraggio di fare un passo avanti verso la gente. E questo, secondo me, è il modo giusto, quello che ci permette di rimanere protagonisti come Pd ma dare linfa nuova alla nostra azione”.

Ma vorrebbe dar vita a una lista satellite o far proprio sparire il simbolo del Pd ?

“Una lista sostitutiva, non satellite. E’ l’unica strada. Oggi la scelta non è fra una lista Pd e una lista senza il simbolo Pd. A mio modo di vedere il Pd rischia di sparire comunque a Palermo. Se continuiamo a litigare rischiamo che tutte le aree e le correnti decidano di andare da sole ciascuno per conto proprio come ha fatto Ferrandelli. Noi per primi se non ci ascoltano valuteremo le scelte da prendere. E’ una questione di sopravvivenza politica. A ottobre rischiamo di trovarci con liste e candidati sindaci per ogni corrente o area e nessuno del Pd”

Ma rinunciare addirittura al simbolo del Partito non rischia di essere visto dalla base, dalla sinistra, dagli aderenti storici come una sorta di ‘alto tradimento’?

“Sinistra delle Idee è un’area che fa parte a pieno titolo della sinistra del partito e le posso dire che il passo avanti deve essere fatto adesso. Viviamo una spaccatura profonda che è stata sancita dalla direzione provinciale tenutasi ieri. Non possiamo restare immobili e proseguire in questo modo. Occorre una svolta immediata e coraggiosa”.

Insomma Ferrandelli ha fatto bene nella sua fuga in avanti ?

“Fabrizio è un vecchio amico e naturalmente gli auguro buona fortuna ma la differenza rispetto a lui è che, pur rispettando l’uomo, non ho alcuna curiosità sulla seconda vita di Cuffaro”

Ferrandelli a parte lei sostiene che bisogna rompere gli indugi e andare con Orlando ma attualmente siete all’opposizione del consiglio comunale e poi siete certi che Orlando vi voglia nella squadra ?

“Mancano ormai meno di nove mesi alle elezioni e noi stiamo continuando ad avvitarci su noi stessi. Viviamo di spaccature e polemiche. Qui si rischia un secondo caso Napoli. O forse sarebbe meglio dire un nuovo caso Palermo visto che nel 2012 il Pd si è auto demolito arrivando al 7,5% e prendendo solo tre consiglieri a Palermo proprio per scelte simili a quelle che si stanno profilando adesso”.

“Dobbiamo dirlo chiaramente. In ballo non c’è più l’egemonia di un’area ma l’esistenza stessa del Pd. Dunque stop ai campanilismi interni, costruiamo dal basso il futuro di questa città e apriamo una discussione con Orlando. Ma non area per area. Tutto il Pd vada a parlare col sindaco di politica e porti il bagaglio costruito con la gente. tutti insieme”.

Ma lei pensa veramente che il partito la starà a sentire? in fondo la sua sembra più una provocazione o addirittura una frattura non un proposta

“E’ una proposta ed una proposta vera. Non so se mi ascolteranno. Lo spero. Spero quantomeno si scuotano e cambino strada. Altrimenti saremo costretti a prendere decisioni diverse”.

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