Continua la polemica relativa allo sciopero degli autotrasportatori siciliani dovuto al caro-carburanti che sta mettendo in ginocchio la categoria. Ora le associazioni propongono due provvedimenti, uno emergenziale, l’altro di carattere strutturale avente natura contrattuale, per affrontare e risolvere la crisi gravissima dell’autotrasporto italiano.

Solidarietà agli autotrasportatori

In particolare, Trasportounito, escluso dall’ultimo tavolo di confronto con il viceministro Teresa Bellanova, consegnerà direttamente al Governo il documento contenente le due proposte che – afferma Longo – “possono essere risolutive e far rientrare la protesta in atto”. “Siamo pronti – sottolinea il segretario generale di Trasportounito – a presentare questo documento al tavolo di confronto, ammesso che il Governo si renda conto dell’errore di relazioni industriali, ma anche di sostanza della rappresentatività, commesso in queste ore, convocando al tavolo solo una “unione di associazioni” che la protesta la subiscono e non la gestiscono”. “Alle Aziende di autotrasporto che si stanno fermando – ha concluso Longo – Trasportounito, non solo manifesta la sua piena solidarietà ma lascia anche liberi gli imprenditori di aderire alla protesta”.

Per Assoutenti proteste Tir giuste ma no a danni per produttori e consumatori

Dal caro-benzina arriverà una maggiore spesa da +400 euro annui a famiglia. Lo dice Assoutenti secondo cui sono giuste le proteste degli autotrasportatori ma si dovrebbero evitare i danni per produttori e consumatori. Così Assoutenti, commenta i blocchi stradali che si stanno registrando oggi in Sicilia a causa dello sciopero dei camionisti. “Il caro-benzina è un dramma che riguarda tutti, a partire dai consumatori che pagano due volte i rincari dei listini alla pompa, prima attraverso i costi di rifornimento di carburante, poi con i prezzi al dettaglio che salgono per effetto dei maggiori costi di trasporto – spiega il presidente Furio Truzzi – La protesta degli autotrasportatori, giusta nelle intenzioni, finisce tuttavia per danneggiare sia i produttori, sia i consumatori, portando ad un ulteriore incremento dei prezzi a causa della riduzione dei prodotti che non arriveranno in questi giorni nei negozi e nei supermercati”.

No a divisioni ma lotta unita contro il governo

“Non è il momento di forme di lotta divisive e dannose, ma è il momento di unirsi per spingere il Governo a non rimanere a guardare e a intervenire per risolvere una emergenza, quella del caro-benzina, che costa 400 euro annui a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento” – conclude Truzzi.

Intervenire per evitare danni

Federdistribuzione intanto esprime preoccupazione per la protesta degli autotrasportatori che ha già interessato diversi tratti stradali in Italia, in particolare in Sicilia, Puglia e Campania, e ha avviato una serie di contatti con le istituzioni per porre all’attenzione la grave situazione creatasi. In un contesto di mercato in cui si cominciano a sentire gli effetti concreti dell’aumento dei costi, soprattutto per quel che riguarda l’energia e i carburanti, Federdistribuzione chiede un intervento immediato da parte delle autorità. Occorre agire con tutte le iniziative possibili per evitare tensioni sociali e per contenere l’aggravio di costi sulle famiglie e sulle imprese, che può avere pesanti ricadute sul sistema economico del Paese, già impegnato in un difficile percorso di ripresa.

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