Una settimana fa, hanno chiesto un incontro al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, per affrontare la grave questione che riguarda i lavoratori part time ex Lsu del Comune, ma senza ricevere risposta.

Pertanto le organizzazioni sindacali indicono un presidio dei lavoratori ex lsu part-time del Comune di Palermo nella sede della Direzione generale in via IV Aprile, per chiedere con forza di affrontare seriamente la delicata questione che, da qui a breve, rischia di paralizzare l’intera macchina comunale, con conseguenze negative su tutti i servizi offerti ai cittadini.

“Abbiamo espresso la nostra preoccupazione – dichiara il sindacato Cub di Palermo – in merito alla mancata garanzia dei servizi ai cittadini, che, sempre più viene meno a causa dei continui pensionamenti e dell’orario ridotto che questi lavoratori sono costretti a subire (23/26 ore settimanali)”.

“L’amministrazione comunale non può trincerarsi dietro a ‘scuse contabili’ – continua il sindacato – prive di fondamento, anche perché la dote finanziaria per questi lavoratori ammonta a 55 milioni di euro, che vengono annualmente destinati ‘a loro’ dal governo nazionale e che, ad oggi, generano economie. In una città insignita del riconoscimento Culturale di “Città Capitale della Cultura”, lavorano circa tremila dipendenti, che dovrebbero garantire i servizi ai tanti turisti e cittadini, e che vivono al di sotto della soglia di povertà, con stipendi miseri, e tutto ciò non è più concepibile. Questo è il paradosso!! La totalità del personale con la qualifica di “Collaboratore professionale ai servizi turistici” è part time ed opera in continue condizioni di emergenza, affrontando turni ed orari di lavoro contrattualmente non previsti. Per non parlare di tutti gli altri servizi, quali la scuola, la polizia municipale, i servizi al cittadino, gli uffici tecnici, i servizi sociali e tanti altri, carenti di personale e con lavoratori a tempo parziale che non riescono a completare turni di lavoro e sono costretti a chiudere al pubblico o, nella peggiore delle ipotesi, a lavorare “a recupero” senza alcun riconoscimento economico.

“Riteniamo utile una presa di posizione da parte del sindaco della quinta città d’Italia, – conclude il Cub – che non può permettersi di mettere a rischio servizi talvolta essenziali per i cittadini, sapendo di avere le risorse e la disponibilità per incrementare le ore ai lavoratori ex l.s.u. part time del Comune di Palermo”.