Hanno protestato questo pomeriggio, davanti a palazzo Steri, i collaboratori precari dell’Università di Palermo. Il sit-in si è svolto in concomitanza con la riunione del consiglio d’amministrazione dell’Ateneo palermitano.
Da una decina d’anni i collaboratori dell’Università di Palermo, 48 giovani laureati tra i 30 e i 45 anni, sono impiegati in ruoli amministrativi e prestano servizio presso lo sportello orientamento del Cot, nei dipartimenti e nelle Scuole con contratti annuali o pluriennali. Ad alcuni di loro i contratti sono scaduti.
I sindacati Nidil, Flc e Cgil Palermo sono stati ricevuti dal rettore Fabrizio Micari e dal direttore generale Antonio Romeo per chiedere l’assunzione dei collaboratori precari attraverso l’applicazione della circolare Madia 3 del 23 novembre 2017 (ex art.20 decreto legislativo 75 2017), per il superamento del precariato nella pubbliche amministrazioni. La circolare dà indicazioni alle amministrazioni di partire con le assunzioni dal gennaio 2018, per il biennio 2018-20120.
Un incontro interlocutorio, nel quale è stata registrata comunque la disponibilità del rettore allo studio di un percorso anche dal punto di vista della normativa.
“Ci sarà un prossimo incontro tecnico, prima della prossima riunione del cda che sarà chiamato a occuparsi della vicenda, nel quale affronteremo insieme al rettore e al direttore generale tutti gli aspetti legati alla circolare Madia e al prossimo piano di assunzioni dell’Ateneo – dichiarano i segretari generali di Nidil, Flc Cgil e Cgil Palermo Andrea Gattuso, Franca Giannola e Enzo Campo – Il percorso è partito e sarà lungo ma abbiamo chiesto che ci sia da parte dell’Ateneo l’impegno a individuare una strada che porti all’assorbimento di tutto il personale in questione: alcuni lavorano negli uffici universitari da 16 anni. Un lavoro che non può essere ignorato. Abbiamo chiesto un cronoprogramma e una ricognizione del personale precario, con le figure professionali ricoperte, per predisporre un elenco nominativo degli aventi diritto. Presto, il prossimo aggiornamento”.
Secondo il sindacato, questo contingente impiegato negli anni per esigenze organizzative dell’Università di Palermo rientrerebbe nel comma 2 della circolare Madia, che riguarda i co.co.co. L’Università di Palermo non ha attivato ancora nessun percorso di stabilizzazione per loro.
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