Protestano i dipendenti Snai che lavorano nelle sale di scommesse ippiche e sportive siciliane. Perché non sanno cosa sarà del loro futuro.

Si sono riuniti in sit-in davanti alle sedi di lavoro in tutta la Sicilia, ad Avola, a Ragusa, a Siracusa, a Catania, a Marsala e a Palermo in via Generale Streva.

Spiega Mimma Calabrò, segretario regionale di Fisascat Cisl: “Oggi stiamo protestando qui, è il primo di una serie di scioperi perché Snai, il colosso del settore dei giochi in Italia oggi ha attuato lo spezzatino dei suoi punti vendita.
E’ impensabile che queste persone ce credevano in un piano industriale serio e di rilancio, che lavorano in questo settore da 15 0 20 anni, prima Sis, ora Snai, abbiano un futuro incerto. Non si sa a chi verranno venduti.
Vogliamo capire la coerenza di Snai. Abbiamo chiesto un incontro e non lo abbiamo avuto, noi continueremo a scioperare, ci aspettiamo che l’azienda affronti il problema dell’occupazione dei suoi dipendenti in Sicilia. Licenziare qui non è come licenziare altrove”.

Chiarisce Salvatore Fiasconaro, dirigente sindacale Fisascat: “Noi siamo stati venduti a luglio dell’anno scorso, acquistati da Snai per più di 20 milioni, dopo appena 12 mesi Snai vuole rivenderci, e ancora non sappiamo chi ci acquisterà“.

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