Sono passati da 40 a 30 ore, sono inquadrati al livello più basso e ora hanno subito pure una trattenuta in busta paga di 150 euro.

E’ la denuncia dei lavoratori della Reset, società partecipata del Comune di Palermo che sono sul piede di guerra. A fianco dei lavoratori si schiera la Uiltucs Sicilia guidata da Marianna Flauto. I 1.600 operai della ex Gesip sono prponti a dare battaglia e il sindacato si riserva “di agire nei confronti della società ai sensi della Legge 300/70 ex-art.28 per condotta antisindacale” e proclama “sin da subito lo stato di agitazione di tutti i lavoratori, non escludendo ulteriori iniziative di lotta”.

I lavoratori della Reset percepiscono circa 900 euro a cui questo mese vanno sottratti circa 150 euro legati ai soldi della cassa integrazione che il Comune aveva anticipato ma che secondo accordi coi sindacati la società avrebbe dovuto recuperare senza intaccare lo stipendio. Anche perché, ricorda il sindacato, il prossimo mese a queste trattenute si aggiungeranno le rate delle finanziarie che ripartiranno decurtando ulteriori somme allo stipendio.

Ma in una nota inviata all’amministrazione, la Uiltucs spiega che “nonostante durante i vari incontri che si sono realizzati con l’amministrazione comunale e la presidenza Reset Scpa, durante i quali si era convenuto sulla necessità di ricercare assieme ai sindacati le soluzioni più adeguate per il recupero della quota anticipata ai lavoratori transitati in Reset nel mese di marzo, e nonostante durante l’ultimo incontro si fosse stabilito di rincontrare le parti a gennaio per definire una modalità di recupero della sopracitata somma, apprendiamo con stupore che la società, probabilmente su indicazione dell’amministrazione comunale, ha provveduto, senza aver consultato i sindacati e senza avere dato al cuna informazione preventiva, a trattenere le somme sulla busta paga dei lavoratori che con grave danno al loro reddito familiare hanno subito tale ingiusta ed illegittima decurtazione”.

“Considerato che si ritiene tale iniziativa lesiva dei diritti dei lavoratori – scrive la Uiltucs – in quanto intervenuta senza preavviso e senza tenere conto delle difficoltà economiche delle famiglie, difficoltà che sono derivate prima di ogni cosa dalla riduzione oraria subita dal trasferimento da Gesip e Reset e adesso con l’integrazione di questa trattenuta intervenuta di ”imperio” dal datore di lavoro, riteniamo gravissima la situazione venutasi a creare, anche perché mette in discussione la credibilità delle relazioni industriali con la società e con l’amministrazione comunale e, ancor di più, poiché ritenuta lesiva delle prerogative sindacali che proprio su queste materie sono regolamentate dalle leggi vigenti e dal CCNL applicato”.

(nella foto lavoratori reset in attività al campo ostacoli)

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