Prove tecniche di rimpasto nella giunta Lagalla. Lo scontro, nato formalmente sul patrocinio al Palermo Pride, che aveva portato ad un fuoco di fila degli alleati a fianco della scelta del sindaco Lagalla e contro la presa di posizione del vice sindaco Carolina Varchi, vive una nuova fase,
La lega con Fratelli d’Italia
A rompere il cerchio d’assedio è la Lega che cambia diametralmente posizione rispetto alle prime ore di questo confronto politico ideologico. Lo fa con una presa di posizione ufficiale “La Lega Salvini Premier non supporta le passerelle ai gay pride, tantomeno i relativi patrocini concessi dalle pubbliche amministrazioni. Così come non supporterebbe passerelle e patrocini ad allegre sfilate di eterosessuali, ad evidente connotazione ideologica” si legge in una nota congiunta a firma del commissario regionale della Lega, Annalisa Tardino, del segretario provinciale di Palermo Francesco Di Giorgio e del capogruppo al consiglio comunale, Alessandro Anello.
“Sul punto teniamo a fare chiarezza rispetto a quanto letto sui giornali. Riteniamo – continuano – che ci siano problemi ben più importanti di cui occuparci, specie in una città come Palermo, in cui l’azione amministrativa e politica richiede ancor più serietà e impegno di quelli, già importanti, dimostrati finora. Le priorità dei cittadini sono altre, e noi preferiamo restare al lavoro su quelle”.
Il richiamo alla città
L’ultima parte della nota è un evidente richiamo ai problemi della città ed alla settimana del riequilibrio che si apre oggi. Il Consiglio comunale, infatti, deve affrontare i temi del bilancio e deve farlo entro venerdì. dopo, probabilmente, sarà tempo di rimpasto e queste sono schermaglie in preparazione di quel momento.
La sfida di Fratelli d’Italia
Nel momento clou dell’accerchiamento Fratelli d’Italia era stata chiara e determinata: “ci provino a governare senza di noi”. Una sfida che parte dall’alto dei numeri. Venendo meno i sei esponenti di Fratelli d’Italia, Roberto Lagalla scenderebbe a diciotto consiglieri su cui poter contare. Mai porre limiti alla provvidenza però. Una mano d’aiuto potrebbe comunque giungere dalle ali più moderate dell’opposizione. Quelle che, per stessa dichiarazione dei diretti interessati, si sono definiti in diverse sedute di Consiglio Comunale “elementi di proposizione e non di opposizione”. Non sfugge infatti che, in mezzo alla pattuglia degli esponenti di centrodestra al Palermo Pride, c’era anche qualche volto noto di Azione, come Fabrizio Ferrandelli. Una presenza certamente ideologica, ma che potrebbe fornire più di qualche spunto a qualche anima del centrodestra in caso di movimenti a Sala delle Lapidi. Ad oggi però, una soluzione così estrema rimane nel campo della fantapolitica. E soprattutto, significherebbe scollarsi da un asse ampio che da Palermo arriva a Roma attraverso la Regione. un azzardo che non appartiene certo alla cultura moderata del sidnaco
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