“Punizione” è la nuova opera letteraria del giurista Giovanni Fiandaca che verrà presentato venerdì 12 aprile alle 18 alla libreria Modusvidendi in via Quinto Sella a Palermo.

Nel libro di 184 pagine edito da Il Mulino, l’autore interroga e si interroga su possibili alternative alla punizione in una visione della pena più rieducativa che repressiva.

Chi interverrà

Numerosi gli ospiti chiamati a commentare e ad intervenire. Annunciati la presenza alla libreria Modusvidendi di Nino Caleca, giudice Cga, Maurizio De Lucia, procuratore capo di Palermo, Giovanni Pitruzzella, Giude Corte Costituzionale ed Aldo Schiavello, docente di Filosofia del diritto all’università di Palermo.

Punizione, la sinossi

Una parola drammatica che ogni epoca tenta di riscrivere. Un tema controverso che oggi più di ieri è attraversato da incertezze e contraddizioni.

Può avere ancora efficacia la punizione come reazione a un reato? Se negli ultimi decenni ha prevalso una tendenza antiautoritaria e antirepressiva, incline a contestarne l’utilità anche in campo educativo, le forti ventate di populismo politico della nostra contemporaneità hanno alimentato pulsioni collettive, favorevoli a una concezione emotiva della punizione come vendetta pubblica.

Ciò in totale contraddizione con quella “crisi della pena” che i giuristi non si stancano di denunciare, e con quella finalità educativa che ne connota la visione costituzionale. Questo libro pone domande, trasmettendo al lettore l’urgenza di modalità alternative alla punizione ed evidenziando gli aspetti contraddittori e paradossali di uno dei nodi più drammatici del vivere morale e civile.

Sull’autore

Giovanni Fiandaca è professore ordinario di diritto penale presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo dal 1982. Ha iniziato la sua carriera accademica presso l’Università di Catania come docente di diritto penale dell’economia e, più di recente, ha insegnato presso l’Università Kore di Enna e la Scuola di specializzazione per le professioni legali “G. Scaduto” di Palermo.

Tra i suoi incarichi è stato componente laico prima del Consiglio Superiore della magistratura militare e successivamente (1994-1998) del Consiglio Superiore della Magistratura ordinaria.