C’è ancora tempo per iscriversi al laboratorio di scrittura “slam”, un percorso di ricerca espressiva che intende ricorrere alla parola come strumento di inclusione e di libertà, generatrice di confronti interculturali, tra mondi differenti per stili di vita e sguardi intorno ad essa.

La proposta di laboratorio, “dalla creazione scritta all’atto poetico”, è messa in piedi al Piccolo Teatro Patafisico (presso il Complesso Pisani, ex Manicomio di via Gaetano La Loggia a Palermo, ndr) a cura di Francesco Giordano, attore teatrale, cinematografico e radiofonico dal 1973 in svariate produzioni e collaborazioni Rai, nonché da Martina Riina, scrittrice in linguaggi espressivi underground e transculturali e antropologa.

La scrittura “slam” è per sua definizione un modello underground che si caratterizza per una matrice artistica e culturale anticonformista: nasce sul finire degli anni Settanta nei sobborghi statunitensi come “poetry slam”, duelli a colpi di rime, veri e propri schiaffi (da cui deriva il termine) con lo scopo di accogliere e integrare, facendo emergere un elemento di novità, inatteso, uno stimolo, in definitiva, alla riflessione e alla condivisione.

Una modalità che rappresentò per la comunità dell’epoca (da cui poi si trasse linfa per altre contaminazioni culturali, dalla musica nera al blues, dal jazz alla cultura hip hop, fino a vere e proprie storie di arte urbana) una concreta espressione democratica delle minoranze, da quelle afro-americane agli studenti contestatari che provavano a riaffermare, appunto, il diritto alla parola attraverso la creatività dei messaggi veicolati.

Tra gli obiettivi principali del corso, quello di stimolare la volontà di comunicare in pubblico attraverso la pratica creativa, migliorando le capacità sottese, tanto comunicative che espressive, sia individualmente che in forma collettiva, superando le barriere nelle relazioni con gli altri componenti del gruppo.

Alla dimensione per così dire individuale di ciascun nucleo poetico, si assocerà infatti una forma “gruppale”, attraversata da momenti in cui far vivere, muovere e restituire la parola tra i componenti stessi. Seguiranno esercizi di ritmo e concentrazione, nella consapevolezza di dover rappresentare il testo scritto nella drammatizzazione e identità del personaggio in scena.

L’inizio del corso è previsto per l’11 marzo prossimo, cui seguiranno 8 incontri (fino al 29 aprile), con cadenza settimanale (il mercoledì pomeriggio), di 3 ore ciascuno, sempre all’interno degli spazi di via La Loggia.

E’ anche prevista un’occasione pubblica di “restituzione finale”: una serata di poetry slam, al termine del percorso laboratoriale. Termine per l’iscrizione il prossimo 2 marzo (numero minimo di adesioni 10, massimo 15). Per maggiori informazioni, si può inviare una email a info@piccoloteatropatafisico.it.