Sta per compiere mezzo secolo e non li dimostra. Il Premio Internazionale di Poesia Città di Marineo celebrerà quest’anno la sua 46° edizione e il suo volto non è segnato da alcuna ruga. Malgrado le difficoltà logistiche e finanziarie che di anno in anno si moltiplicano.

Fu istituito nel ’74 su iniziativa del Circolo Culturale Cattolico col proposito soprattutto di promuovere la poesia dialettale siciliana, seppure il concorso letterario fosse rivolto anche alla poesia in lingua italiana. E così lo è ancora.

Infatti, se si legge il bando, appena pubblicato ( lo si può scaricare dal sito www.concorsiletterari.net), si prevedono tre sezioni: quella delle raccolte di poesie edite in lingua italiana, quella delle raccolte di poesie edite in lingua siciliana, quella delle liriche inedite (sino a cinque poesie) in lingua siciliana. Quanto alle raccolte edite, vi possono partecipare gli autori di silloge pubblicate dall’1 gennaio 2019 al 30 aprile 2020. Vi è tempo per inviare le proprie candidature (anche per le poesie inedite) sino al 6 giugno 2020.

Inoltre un premio speciale viene ogni anno assegnato da una qualificata commissione, composta da letterati e docenti universitari, anche a una personalità di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello spettacolo.

Un premio speciale che, nel corso degli anni, è finito nelle mani di personalità di assoluto prestigio: i poeti russi dissidenti Andrei Sinjavskij ed Evgenij Evtushenko, il poeta spagnolo espressione del più candido impegno civile Rafael Alberti, il medico francese Luc Montagnier che nel ’98 – cinque anni dopo il premio Città di Marineo- fu insignito del Nobel per avere scoperto il virus dell’Hiv legato all’Aids. Nomi che non ti aspetteresti in una rassegna di un piccolo centro del Palermitano, quasi un borgo sovrastato da una suggestiva e imponente Rocca, per i poeti “dente canino della Sicilia” o “tomba di Polifemo”.

Ciro Spataro, per decenni sindaco di Marineo e segretario del Premio di cui è stato sin dall’inizio l’anima, parla del suo paese – dal quale non si è mai allontanato – e della manifestazione legata al premio con l’entusiasmo di un ragazzino. “Ci sono tanti premi più importanti, ma quello di Marineo ha qualcosa di speciale: coniuga la qualità alla partecipazione popolare. Ogni settembre, quando il premio viene assegnato in piazza, all’aperto, vi sono migliaia di persone. E’ una festa. La festa della poesia”.

E si commuove quando ricorda l’anno (si era nel 2013) in cui a vincere fu Vincenzo Cerami con la silloge “Alla luce del sole”, che però non potette ritirare il premio perché deceduto poco dopo l’assegnazione. Diversi i poeti di spicco vincitori di un premio ambito da chi scrive versi: tra di essi Pietro Cimatti con la raccolta “Lame”, Paolo Ruffilli con “La gioia e il lutto”, Elio Filippo Acrocca con “Copia difforme”, Roberto Pazzi con “La gravità dei corpi”, per ricordarne soltanto alcuni.

Nomi che testimoniano l’importanza di una rassegna letteraria per nulla provinciale, alla quale diede impulso e sostegno, con la sua nota generosità, il compianto Ignazio Buttitta.