- Sindacati annunciano revoca accordi sul doppio turno di raccolta e sullo sforamento dello straordinario
- Tanti i temi irrisolti, dall’equilibrio economico-finanziario al riconoscimento degli extra costi
- Non mancano altre problematiche: “Senza risposte immediatamente pronti alle assemblee”
L’equilibrio economico-finanziario, il riconoscimento degli extra costi, ricapitalizzazione e pagamento dei crediti che il Comune ha già formalmente riconosciuto. Sono solo alcuni dei problemi che preoccupano i lavoratori ed i sindacati della Rap, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo.
I sindacati di Rap Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas con Riccardo Acquado, Vincenzo Traina, Francesco Sinopoli, Agostino Cospolici e Carmelo Giallombardo hanno scritto: “Le problematiche che mettono a rischio la sopravvivenza dell’azienda restano ancora irrisolte, e adesso la preoccupazione monta tra i lavoratori se persino l’Amministratore Caruso nel corso di una riunione tenutasi con dirigenti e quadri aziendali, ha paventato lo spettro della consegna dei libri contabili in tribunale. Di fatto il cambio al vertice non ha prodotto alcun effetto benefico sull’organizzazione aziendale, altro che partite della nazionale, senza la straordinaria disponibilità dei lavoratori la città piomberebbe in una strutturale emergenza. E senza risposte immediate pronti alle assemblee”.
Invito alle forze politiche cittadine
“Esortiamo, le forze politiche cittadine e quindi l’intero Consiglio Comunale – scrivono le sigle sindacali – ad adottare in tempi rapidissimi gli atti necessari a tutela dell’azienda, dei lavoratori, delle loro famiglie e della città, confidando nell’alto senso di responsabilità già dimostrato in altre occasioni”.
Tanti temi irrisolti ed ancora nessuna risposta
“C’eravamo lasciati con la sospensione dello stato di agitazione dei lavoratori, rispondendo a un’opera di sensibilizzazione della Prefettura e in funzione di impegni assunti dal Comune di Palermo sul riconoscimento degli extra costi, sulla ricapitalizzazione e sul pagamento dei crediti pregressi, circa 50 milioni. A distanza di mesi da quella sospensione e nonostante tre inutili cambi al vertice dell’azienda, si è avvicinata la data di approvazione del bilancio consuntivo 2020, 31 luglio, e, pericolosamente, senza che sia stata ancora data risposta alle criticità che attanagliano l’azienda, a partire proprio dal riconoscimento economico delle somme degli extra costi sostenuti per il conferimento dei rifiuti nelle discariche catanesi”.
“Colpe del precario sistema gestione rifiuti non imputabile a lavoratori”
I sindacati di Rap aggiungono “Avevamo accolto l’invito della Prefettura a sospendere lo stato di agitazione, abbiamo fiduciosamente aspettato in questi mesi le soluzioni annunciate che non si sono concretizzate, adesso basta, che nessuno dia colpe ai lavoratori e ai sindacati se la prosecuzione di una irresponsabile ed incomprensibile mancata risoluzione di tali criticità comporterà la mobilitazione di massa dell’intero corpo aziendale. Tenendo conto delle dichiarazioni dell’Amministratore Caruso sui numeri delle cosiddette pseudo-malattie dei lavoratori durante le partite della nazionale e al netto delle successive ma tardive dichiarazioni correttive, sia chiaro a tutti che le colpe del precario sistema di gestione di rifiuti in città non possono essere imputate in alcun modo ai lavoratori. A maggior ragione quando si mortifica l’operato del collegio sindacale le cui opportune sollecitazioni rimangono inascoltate”.
“Attendiamo atti concreti o sarà inevitabile la mobilitazione”
Rap Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas concludono “La disponibilità dei sindacati e dei lavoratori verso l’azienda è sempre stata massima, anche quando la scelta della governance societaria, operata dal Socio Unico è apparsa inadeguata rispetto alle considerevoli criticità aziendali. Gli accordi sindacali sottoscritti nel mese di giugno andavano proprio in questa direzione, con i lavoratori pronti a sobbarcarsi ogni giorno un doppio turno di raccolta al fine di sopperire alle carenze aziendali ed evitare il verificarsi di una strutturale emergenza in città. Ci attendiamo nell’immediatezza atti concreti e positivi volti alla soluzione delle problematiche dell’azienda, con la prospettiva che se le nostre richieste dovessero cadere nel vuoto risulterà inevitabile la mobilitazione dei lavoratori, a partire dalla convocazione delle assemblee”.
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