Sedersi ai Giardini Reali, ai piedi del gigantesco ficus che abbraccia un pino e ascoltare le storie che l’albero racconta: storie del paesaggio che li accoglie, degli uomini che negli anni sono passati da lì. Come fa Tiziano Fratus, inventore del concetto di Homo Radix, che si definisce cercatore di alberi.
La prima edizione di Real Verde inizia domani, venerdì 1 giugno, ai Giardini Reali di Palazzo dei Normanni con un focus sui monumenti della natura: il turismo degli alberi è un segmento in forte espansione In Italia e all’estero. In Sicilia queste opere d’arte naturali sono stimate in più di 600, un’enormità rispetto alle altre regioni. L’Isola è tuttavia indietro dal punto di vista legislativo per la catalogazione di questi alberi.
L’evento è organizzato da Ars, Fondazione Federico II e Legambiente nell’ottica di una sempre più costante attenzione per i temi del turismo sostenibile, con la preziosa collaborazione interistituzionale del Simua (Sistema Museale d’Ateneo) dell’Università di Palermo e specifico riferimento all’Orto Botanico.
Tre giorni alla scoperta degli alberi monumentali, un patrimonio culturale e turistico: incontri, trekking naturalistico urbano, visite guidate e un protagonista assoluto, il gigantesco Ficus Macrophylla che abbraccia un Pino.
La Fondazione Federico II avvia un percorso di sviluppo e fruizione dei Giardini Reali. In questa direzione si pone la prima edizione di Real Verde, che rappresenta il preludio all’apertura definitiva dei Giardini Reali. Lo splendido giardino pensile sarà presto inserito nel percorso turistico dei visitatori del Complesso Monumentale Palazzo Reale, dando vita ad un’offerta unica che mette insieme storia, arte, religione e botanica.
L’evento è organizzato da Ars, Fondazione Federico II e Legambiente nell’ottica di una sempre più costante attenzione per i temi del turismo sostenibile, con la preziosa collaborazione interistituzionale del Simua (Sistema Museale d’Ateneo) dell’Università di Palermo e specifico riferimento all’Orto Botanico.
La Fondazione Federico II apre alla città con un trekking naturalistico urbano che, partendo dalla Fossa della Garofala e passando dal Ficus che abbraccia il Pino di Palazzo Reale, si snoda alla scoperta dei monumenti della natura più affascinanti di Palermo.
L’epicentro di Real Verde è ai Giardini Reali ma parte sin da subito un test di network museale-botanico della città: tutti coloro che l’1, il 2 il 3 giugno esibiranno alla biglietteria dell’Orto Botanico il biglietto del Complesso Monumentale Palazzo Reale – Cappella Palatina potranno usufruire di una riduzione.
Info accessi. Gli eventi di Real Verde sono gratuiti. I costi per l’accesso al Complesso Monumentale restano invariati (www.federicosecondo.org) ma nei tre giorni di Real Verde, chi farà il biglietto per il Complesso avrà accesso oltre che alla Cappella Palatina e alla mostra Sicilië Pittura fiamminga, anche ai Giardini Reali con apertura prolungata, dalle 8.15 fino alle 21 (ultimo ingresso ore 20).
L’1, il 2 e il 3 giugno, inoltre, si terrà alle 17 una visita guidata gratuita ai Giardini Reali con Manlio Speciale, curatore dell’Orto Botanico.
Venerdì 1 giugno alle ore 18 è in programma un meeting su “I Monumenti della Natura: uno straordinario patrimonio culturale e naturale” con un ospite d’eccezione: il poeta e scrittore Tiziano Fratus, autore di diversi libri sugli alberi che si definisce “cercatore di alberi”. Presenti anche Gianfranco Miccichè, presidente dell’ARS, Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II, Paolo Inglese, direttore del Sistema Museale dell’Università degli Studi di Palermo, Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia, Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico dell’Università degli Studi di Palermo, Giuseppe Barbera, docente di Colture Arborea all’Università degli Studi di Palermo.
Sabato 2 giugno alle 9 spazio al trekking naturalistico urbano col Prof. Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico di Palermo che illustrerà le piante monumentali che si incontreranno durante il percorso: partenza dalla Fossa della Garofala (appuntamento davanti al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, Ed. 4, Viale delle Scienze); si proseguirà per i Giardini Reali di Palazzo dei Normanni, il Platano di via Merlo, Ficus di Villa Garibaldi, Platani di Goethe di Villa Giulia, Orto Botanico. Alle 17 visita guidata ai Giardini Reali.
I Giardini Reali di Palazzo Reale sono un polmone verde nel cuore del quadrilatero Unesco di Palermo, pronti a mostrare le sue bellezze ai visitatori di tutto il mondo (più di mezzo milione all’anno in costante aumento visitano annualmente il Complesso monumentale).
Un giardino che sarà fruito come un museo. Piante e alberi come quadri grazie alla presenza di piante rare ed esclusive. Ogni “opera” ha la sua didascalia, proprio come in una mostra d’arte.
E se i mosaici bizantini e il Cristo Pantocratore sono tra le maggiori attrazioni della Cappella Palatina, il Ficus Macrophylla che abbraccia un Pino domestico è l’Anima di questo giardino, che dopo il recupero concluso nel 2016 adesso viene definitivamente “musealizzato”: un giardino “parlante”: come il turista interiorizza nozioni storiche su Palazzo Reale, allo stesso modo deve poter leggere il giardino e scoprire gli innumerevoli esemplari rari.
I Giardini Reali. L’oasi delle meraviglie all’ombra del Palazzo di Federico II
Il giardino sopra le mura di Palazzo Reale è un luogo lontano, prezioso, colmo di piante rare, virgulti, succulente, fiori, disposti in ordinati settori, ognuno dedicato a un genere. Si sale lungo la strada che una volta percorrevano le carrozze e si arriva ad un ambiente sospeso tra terra e cielo: il giardino sopra le mura di cui si hanno le prime tracce nelle cronache dell’arabo Ibn Jubair nel 1184 – riluce dei tempi in cui era Genoard, sotto Guglielmo II, luogo di delizie tanto che Boccaccio vi ambientò una delle novelle del Decamerone. Il giardino ha sempre seguito le vicende di Palazzo Reale: dimora o fortificazione, e stette a guardare quando il Ferramolino fece costruire il bastione San Pietro, a metà ‘500: risale a quegli anni un passaggio sotterraneo che corre lungo l’intero bastione: serviva per le ronde che tenevano sotto controllo eventuali attacchi.
I nuovi Giardini Reali, il primo giardino “tardo romantico”. Il giardino, che sorge sopra il bastione san Pietro, nonostante il suo enorme potenziale negli ultimi 50 anni aveva smarrito l’identità che ora ha ritrovato.
Il recente recupero lo ha reso il primo giardino tardo romantico, il primo esempio di giardino post-gardenesque. Un luogo di approdo stilistico dei giardini storici con piante inserite con la voglia di abbellire e impreziosire, un po’ come facevano i Whitaker.
Il giardino è pertanto unico nel suo genere. Uno stile che unisce materiali diversi, linee estetiche antecedenti a questo stesso stile, in una sorta di espressionismo. Troviamo infatti scorci romantici come la collinetta delle felci e delle succulente, il giardino mediterraneo che richiama al ‘600 e al ‘700. E infine la porzione in stile gardenesque con le aiuole di forma irregolare tipiche del post illuminismo, ricoperte di prato, da cui emergono le piante come fossero statue. Questa commistione di stili in totale armonia creano il tardo romantico, che viene caratterizzata dalla presenza di esemplari molto rari, esclusivi di questo giardino. Tra queste citiamo Dioon mejiae, Encephalartos whitelockii, Encephalattos arenarius, Ceratozamia kuesteriana. Ma anche Sabal uresana e insolite varietà di plumeria. Il nuovo progetto di Giardino Reale sarebbe piaciuto certamente a Federico II, soprannominato l’Imperatore naturalista grazie al suo amore per la natura.
Tiziano Fratus, poeta e scrittore. Inventore del concetto di Homo radix.
“Sono un uomo che si fa sempre più albero in un paesaggio di alberi che si fanno sempre più uomini”.
“Abito un continente compreso fra la carta e la corteccia”.
“La distanza fra radice e fronda è proporzionale alla distanza fra realtà e pensiero”.
Bergamasco si trasferisce in Piemonte a 12 anni. Alle soglie dei trent’anni Tiziano Fratus raggiunge uno dei cuori della California, Big Sur. Qui, dove il vento dell’oceano spira ininterrottamente, dove aleggiano gli spiriti di scrittori quali Jack Kerouac e Henry Miller, Fratus incontra le prime sequoie millenarie, perdendosi nel silenzio cantato delle foreste di conifera. Così nasce il concetto di Homo Radix, una nuova identità in movimento che parte dal contatto con la natura: ci si siede e si ascolta la voce dell’arbogrammaticus, il grande albero che regola la vita e il tempo. Fratus inizia un pellegrinaggio nel paesaggio, perfeziona la pratica dell’alberografia e la disciplina della dendrosofia, inizia a meditare quotidianamante in natura e ad imbastire neologismi per un vocabolario da Uomo Radice.
Fra i titoli pubblicati si segnalano. Ogni albero è un poeta, I giganti silenziosi, Manuale del perfetto cercatore di alberi, Il bosco è un mondo, Il libro delle foreste scolpite, L’Italia è un bosco, L’Italia è un giardino, Il sussurro degli alberi, sbocciati in libreria grazie ad editori quali Einaudi, Feltrinelli, Mondadori, Laterza, Bompiani ed Ediciclo.
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