Pubblicati i risultati della 25ª edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da ItaliaOggi/Ital communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Lo studio si articola in nove dimensioni d’analisi (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reati e sicurezza, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, sistema salute, tempo libero e turismo), consentendo di indagare in maniera approfondita i molteplici aspetti relativi alla qualità della vita a livello territoriale. La Fabi, da sempre attenta ai fenomeni criminosi a danno delle banche, si è soffermata sui dati relativi ai reati e alla sicurezza.

La classifica reati e sicurezza

Purtroppo le province siciliane occupano la parte bassa della classifica delle 107 presenti nel nostro Paese – afferma Gabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile Salute e Sicurezza Fabi Palermo –  e in particolare, secondo un’elaborazione di dati ISTAT 2021: Enna al 10°posto (56° nel 2022), Messina al 30° (43° nel 2022), Ragusa al 37° (30° nel 2022), Agrigento al 51° (73° nel 2022), Caltanissetta al 68° (80° nel 2022), Trapani al 81° (86° nel 2022), Siracusa 83° (96° nel 2022), Palermo al 86° (85° nel 2022) e Catania al 90° (89° l’anno precedente).  Anche se c’è per alcune province un miglioramento, le città siciliane purtroppo continuano a mostrare delle criticità.

 Rapine in banche e uffici postali

In particolare, per quanto concerne le rapine in banche e uffici postali (numeri per centomila abitanti) si conferma la permanenza per quasi tutte le province dell’Isola, nella parte bassa della classifica, ad eccezione di Enna ed Agrigento (tra parentesi le posizioni riferite al 2022): Agrigento 1° posto (ex 79°), Enna 19° (ex 103°), Siracusa 49° (ex 81°), Caltanissetta 84° (ex 74°), Trapani 88° (ex 80°), Ragusa 96° (ex 1°), Catania 98° (ex 93°), Messina 99° (ex 65°) e Palermo addirittura 104° posto (era all’84° nel 2022).

Le valutazioni della Fabi

I dati dell’indagine realizzata da ItaliaOggi/Ital communications, avvalora l’allarme che abbiamo lanciato nel corso del 2023 a causa della recrudescenza dei fenomeni criminosi: undici le rapine in banca in Sicilia, tentate e consumate, che si sommano a sei assalti ai bancomat devono far riflettere e correre ai ripari. Sono fatti gravissimi, spesso sottovalutati da banche e istituzioni finanziarie. Occorrono massicci investimenti in sicurezza prima che accada qualcosa di veramente grave, ripristinare la guardiania armata, ricollocare i metal detector, sacrificati sull’altare dei nuovi ‘layout’ di filiale e ritenuti ‘fastidiosi’ per l’utenza. Sperando di “scalare” le classifiche di cui parliamo.

(Fonte: 25ª edizione del Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da ItaliaOggi/Ital communications in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma)