Roberto Lagalla stringe i temi e prova a chiudere la partita sul rinnovo delle governance delle società Partecipate di Palermo. Un tormentone che va avanti da fine 2022 e sul quale il sindaco ha dichiarato di volere porre la parola fine sulla questione entro febbraio. Un match difficile e giocato sui più tavoli, nel quale gli attori del centrodestra provano a far valere la propria forza politica. Se su alcuni nomi l’intesa già c’è da settimane, per altri l’accordo è ormai vicino. Da riempire solo la casella che riguarda Reset, anche se un profilo potrebbe essere stato individuato.

Gesap filo comune di tutte le Partecipate

Si parte dalle certezze. E quella di Giuseppe Todaro alla guida di Rap lo è quasi. L’amministratore delle Operazioni e Servizi Portuali, dato fra i papabili in passato per un posto di punta in Gesap, è vicino a sostituire Girolamo Caruso alla guida della società di piazzetta Cairoli. Un compito non facile, visti i problemi che sta riscontrando il polo impiantistico di Bellolampo. Altro nome di punta che era stato dato in corsa per un posto di rilievo all’aeroporto di Palermo è quella di Francesco Scoma. Profilo in quota Lega che dovrebbe ricoprire invece il ruolo di presidente di AMG. Ad affiancarlo da vice sarà, con ogni probabilità, il presidente uscente Domenico Macchiarella. Tramontata per lui l’ipotesi Amat, a causa di un’incompatibilità. Nello scranno più alto della Partecipata di via Roccazzo dovrebbe invece sedersi Giuseppe Mistretta, anche lui indicato in passato per un possibile incarico in Gesap.

Riggio-Burrafato per la guida dell’aeroporto

Ruoli, quelli all’interno di Gesap, sui quali si sono fatti tanti nomi ma per i quali dovrebbero spuntarla Vito Riggio e Salvatore Burrafato. Per il primo, ex presidente dell’Enac, si erano delineati problemi di natura statutaria, a quanto pare superati, vista anche la fiducia di cui gode il profilo in questione da parte sia del sindaco Roberto Lagalla che del presidente della Regione Renato Schifani. Il secondo invece rappresenta una scelta di Fratelli d’Italia, in particolare dall’ala facente capo a Giuseppe Milazzo. Vinto, dunque, il duello tutto di salsa meloniana con  Enrico Sanseverino, avvocato penalista sostenuto dal vicesindaco Carolina Varchi.

I nodi da sciogliere su Reset e Sispi

Rimangono aperte le questioni legate a Sispi e Reset. Con riguardo alla società che si occupa dei servizi informatici, tramonta l’ipotesi di un possibile ruolo ricoperto da Pippo Enea. L’alfiere della Nuova DC, uomo di fiducia di Totò Cuffaro, non possiede infatti i requisiti richiesti per inserirsi nei ranghi della Partecipata, scoperti da tempo e che necessitano di un nuovo corso a livello di governance. La nomina rimane però in campo all’ala democristiana, che avrebbe deciso di optare per Giovanna Gaballo, responsabile regionale dell’area delle Attività Sociali del partito. Una scelta che andrebbe nella direzione, voluta dall’ex presidente della Regione, di promuovere profilo cresciuti all’interno del partito. Caso a parte riguarda invece Reset. La Partecipata, infatti, vive da tempo senza una vera e propria testa operante. Scranno per il quale, dicono i ben informati, si è proposto il nome di Stapino Greco. Profilo per il quale però ci sarebbero delle resistenze e sul quale servirà un’ulteriore riflessione.

 

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