Sono state oltre 32.000 le istanze per la Carta REI (Reddito di inclusione) presentate a Palermo e di queste circa 12.000 sono state accettate, determinando l’attivazione di progetti personalizzati da parte del Comune di Palermo.
Sono i dati delle richieste presentate nel capoluogo isolano che possono essere riportati specularmente nel nuovo sistema di Reddito di Cittadinanza. Proprio da queste domande si potrà partire per analizzare la situazione.
Già 11.000 delle 12.000 famiglie sono state prese in carico dai servizi sociali comunali per l’attivazione dei progetti.
Dei beneficiari, circa il 30% non ha alcun titolo di studio, mentre solo il 15% ha un titolo superiore a quello dell’obbligo.
20.300 adulti e 1.200 minori sono stati accompagnati o avviati a percorsi sociali personalizzati. In particolare, per gli adulti, è stato previsto l’invio al centro per l’impiego, il conseguimento titolo di studio, l’avvio di tirocini extra curriculari o tirocini finalizzati all’inclusione sociale, percorsi formativi integrati per inserimento lavorativo, orientamento e consulenza, l’avviamento ad attività di formazione x acquisizione delle competenze, laboratori di alfabetizzazione informatica. Una piccola parte dei cittadini coinvolti ce con particolari fragilità (circa 480) sono stati inseriti in Cooperative sociali. I minori invece hanno principalmente beneficiato, stanno beneficiando e beneficeranno di interventi legati alla formazione e al percorso scolastico, di servizi di tutela e di laboratori di impresa simulata.
Tutto questo emerge dai dati che l’Assessore Mattina ha reso noti in vista dell’attivazione proprio del Reddito di cittadinanza e durante alcuni incontri preparatori organizzati con le strutture comunali e con altri soggetti sociali.
“In base ai criteri di accesso attualmente previsti e salvo modifiche durante la fase di conversione in legge del Decreto – spiega infatti l’Assessore Mattina – il numero di nuclei familiari che potrebbero essere coinvolti potrebbe essere fra 20 e 25.000”.
Nei giorni scorsi l’ANCI nazionale ha fatto avere al Governo una serie di proposte ed ha chiesto chiarimenti circa il ruolo dei Comuni, in particolare per quanto riguarda la prevista attivazione dei progetti di pubblica utilità (in ogni famiglia beneficiaria del Reddito di cittadinanza dovrebbe infatti esserci almeno un componente coinvolto
in progetti di questo tipo) e per quanto riguarda i controlli anagrafici che sono fondamentali per il riconoscimento del diritto al Reddito di cittadinanza.
Per il Sindaco Leoluca Orlando, “i numeri della Carta REI mostrano chiaramente quale sia stato e quale sia in questo momento l’impegno gravoso che gli Uffici, dalle Circoscrizioni a quelli centrali, hanno dovuto sopportare per offrire a migliaia di famiglie un servizio del quale l’ascolto e il dialogo sono parte integrante ed essenziale. Questi numero mostrano anche in modo inequivocabile che senza correzioni operative il Reddito di cittadinanza rischia di essere
ingestibile e in parte inattuabile, non certo per colpa dei Comuni. Proprio per questo, abbiamo fatto nostre le proposte che l’ANCI ha inviato al Governo e, in ogni caso, stiamo già lavorando per fronteggiare al meglio un servizio che tante aspettative sta suscitando in una ampia parte della popolazione”.
Commenta con Facebook