Partirà domani la raccolta di firme per il referendum abrogativo delle legge sull’autonomia differenziata, promosso da un vasto schieramento di forze sociali, politiche e associative della società civile. Banchetti saranno allestiti sabato e domenica nelle principali piazze delle città, nei mercati, davanti a ospedali e nelle locali marine, a cura del comitato regionale e dei comitati territoriali costituitisi in questi giorni.
La raccolta proseguirà anche nei giorni successivi. “Sì all’Italia unita, libera e giusta. Una firma contro l’autonomia differenziata”: è questo lo slogan dell’iniziativa. Il comitato promotore annuncia un impegno straordinario per raccogliere
entro settembre le 500 mila firme necessarie. In Sicilia i comitati territoriali annunciano a loro volta iniziative a tappeto contro una misura che spaccherà il Paese, allargando i divari , rendendo più deboli la Sicilia e tutte le regioni meridionali, producendo un arretramento che riguarderà sanità, scuola, infrastrutture e tutti i servizi essenziali.
Il quesito referendario recita: “Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024 n. 86, ‘Disposizioni per l’attuazione
dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo Comma della Costituzione?”. Sì all’Italia libera, Unita e Giusta.
Iniziative sindacali e preoccupazioni per la sanità
Cgil e Uil, con i segretari generali Alfio Mannino e Luisella Lionti hanno anticipato che ci saranno iniziative nei luoghi di lavoro ma anche, ad esempio, davanti agli ospedali, posto che la sanità pubblica siciliana, già in crisi, sarà uno dei settori più colpiti dall’autonomia differenziata. Un tema d’altronde su cui Cgil e Uil si cimentano da tempo, con iniziative tematiche su sanità, infrastrutture e istruzione ma anche volte ad esprimere preoccupazione e dissenso sull’autonomia differenziata, come la manifestazione regionale del 15 aprile 2023 a Caltanissetta, più di un anno fa, quando il provvedimento era ancora in itinere.
Obiettivi e preoccupazioni dei sindacati
“Nostro obiettivo – hanno detto Mannino e Lionti – è far crescere la consapevolezza sull’arretramento che l’autonomia differenziata produrrà su servizi e infrastrutture, su sanità e istruzione. Abrogare la legge, votando sì al referendum, è dunque dare opportunità a Sicilia e siciliani che invece verrebbero negate, tornando indietro – hanno aggiunto- senza possibilità di recupero. Questa deve essere una battaglia senza confini e senza steccati politici- hanno sottolineato Mannino e Lionti- una grande battaglia di popolo, di massa sulla quale puntiamo a coinvolgere quanti più soggetti, dal mondo della cultura, alla Chiesa”. I due esponenti sindacali hanno sottolineato che “l’intenzione non è difendere l’esistente ma proporre un nuovo modello di sviluppo del Mezzogiorno, proiettandolo nell’area euro-mediterranea. E per questo servono investimenti e misure dedicate nell’ambito di un progetto unitario del sistema Paese”.
Impatto economico e sfide future
Con l’autonomia differenziata, invece, la Sicilia già da subito, secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato, perderà 1,3 miliardi l’anno, con ripercussioni su tutti i servizi essenziali. I Lep peraltro non sono né partiti, né finanziati”. Una doppia sfida dunque si apre – hanno sottolineato i segretari di Cgil e Uil- portare la gente al voto con la consapevolezza che è in gioco il futuro della Sicilia e delle giovani generazioni, per abrogare la legge affermando un principio fondamentale: che la democrazia si afferma e si difende e assieme alla democrazia i diritti con la partecipazione, innanzitutto al voto”.
Critiche alla misura e Schifani
“Siamo in presenza di una misura che divide il Paese- ha detto Lionti- che non garantisce i diritti essenziali, questo in una Sicilia già abbandonata, come dimostra lo stato della sanità”. “E’ grave l’atteggiamento del presidente della regione- ha rimarcato Mannino- l’unico di una regione meridionale ad approvare una misura che produrrà uno scempio, rispetto al quale ci saremmo aspettati il più netto dissenso”.
Barbagallo, “Subito comitati e circoli Pd aperti per raccolta firme”
“Sul No all’autonomia differenziata da subito scatta la mobilitazione del Pd in Sicilia. Insedieremo immediatamente i comitati territoriali, provincia per provincia. E tutti i circoli del Pd presenti in ogni comune della Sicilia saranno aperti per la raccolta firme a sostegno del NO a questa norma che spacca in due il Paese e che condanna il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare all’arretratezza e al sottosviluppo”. Così il segretario regionale del Partito democratico Sicilia, Anthony Barbagallo, che oggi ha partecipato alla riunione del comitato promotore con i rappresentanti regionali di di Cgil , Uil Verdi, Acli, Wwf, Demos, Anpi, Psi, Legambiente, Italia Viva, + Europa ,Movimento 5 stelle, Sinistra Italiana, Arci, Libera, Ali Autonomie Locali, Legacoop, Uisp, Rifondazione comunista, Comunità Sant’Egidio, Sud chiama Nord, associazione Sinistra futura Sicilia, Udu, Federconsumatori, Auser, Sunia.
Il Movimento 5 Stelle Sicilia in campo per referendum abrogativo
“Il Movimento 5 Stelle scende in campo con tutta la sua rete per raccogliere firme per chiedere l’abrogazione dell’autonomia differenziata”. Lo rende noto il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle Sicilia Nuccio Di Paola che ha partecipato questa mattina alla riunione di coordinamento.
“Abbiamo attivato la nostra rete territoriale, la nostra rappresentanza ed i referenti provinciali – spiega Di Paola – per organizzare banchetti informativi e raccogliere le firme per far arrivare a Roma la perentoria contrarietà dei cittadini siciliani ad una norma che taglierà risorse e servizi, quali scuole, strade e sanità al Mezzogiorno del Paese che versa già in una cronica arretratezza strutturale. Bisogna dire SÌ all’abrogazione di questo ennesimo scippo per la Sicilia perpetrato da un governo a trazione smaccatamente nordista”, conclude il deputato Ars.
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