Centinaia di palermitani tra studenti, precari, disoccupati si sono ritrovati in piazza Verdi a partire dalle 18 per brindare alla vittoria del NO al referendum costituzionale e dunque alla ‘cacciata’ del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha annunciato le sue dimissioni subito dopo l’ok alla manovra finanziaria.
Già nella notte di ieri i primi festeggiamenti per le strade, suoni di clacson, bandiere della Sicilia sventolanti, cori che vengono peraltro ripresi da un video che fa subito il giro del web. Da lì un tam tam mediatico si è subito dato sui social dove si diffondono immagini ironico satiriche del premier che fanno riferimento alla sua disfatta. L’aria è frizzante e gioiosa, si stappano bottiglie di spumante, ci si delizia tutti insieme con dolcetti, si ride, cori e cartelli scherniscono il premier.
Con più del 72% Palermo si è confermata capitale del fronte contrario alla riforma e proprio Palermo si è contraddistinta in questi mesi per essere stata da una parte la città del Sud più attenzionata dal Presidente nel corso dei suoi tour e dall’altra per avere rovinato ogni sua singola passerella esclusivamente strumentale per fare incetta di voti. ” Ad ogni passerella nella nostra città c’è stata una contestazione, ogni sua visita si è tradotta in una fuga… e ieri questo sfacciato e buffone è fuggito definitivamente! Il NO dei cittadini stanchi della sua politica e del suo governo delle banche, dello sfruttamento, dei sacrifici, dei diritti negati e violati lo ha sommerso. Proprio qui a Palermo il fronte del NO ha raggiunto il suo apice con più del 70%, qui nei nostri territori dove maggiormente si avverte la povertà, dove maggiormente si avvertono le lacune di una classe dirigente lontana e assente. E’ un No alla precarietà, alle privazioni, ai soprusi derivanti dalla politica di Renzi, un NO al referendum costituzionale che distrugge di fatto l’autonomia regionale dello statuto speciale , aumentando le materie strategiche di esclusiva competenza dello stato Italiano. Questo NO è un’opposizione ferma e decisa alle disastrose misure che ha portato avanti nei suoi mille giorni di governo: Jobs act, “buona” scuola, sblocca italia e piano casa. Ciò che si festeggia stasera è il risveglio del popolo che ha smesso di voler subire e che vuole lottare giorno dopo giorno per la riconquista dei propri diritti, al di là del 4 dicembre e del voto referendaria questa vittoria è stata ottenuta con le manifestazioni di dissenso nei tanti momenti di piazza che sopratutto in questi due mesi si sono dati come risposta alle visite strumentali di Renzi, manifestazioni di dissenso che hanno risvegliato l’orgoglio e l’amor proprio del popolo siciliano”.
E in piazza stasera si chiedono a gran voce anche le dimissioni del governatore Rosario Crocetta ” nel corso della campagna elettorale ha fatto da ruffiano a Renzi per poi assumere il ruolo di traditore sfilandosi dal voto e affermando di essere stato tra i falchi del ‘sì”. Ciò che si rigetta con fermezza è dunque una casta politica ben lontana dagli interessi della gente, questo NO che nasce dalla pancia della gente e dalle strade non si può ignorare, questo NO è espressione della pretesa che le cose cambino realmente.
“Ciò che dobbiamo fare nei prossimi giorni è assicurarci che non facciano finta di nulla con governi tecnici, grandi intese o chissà quale sotterfugio. Questo NO che nasce dalla pancia della gente e dalle strade non si può ignorare, questo NO vuol dire che le cose devono cambiare ora e sul serio!”
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