“Musumeci aveva detto che il fallimento del Click day era dovuto a ‘problemi di linea del gestore telefonico’, adesso invece se la prende con i suoi dirigenti regionali. E torna anche a puntare il dito contro i dipendenti regionali, probabilmente dirà che è colpa loro se non è stato ancora speso un solo euro dei 75 milioni stanziati in finanziaria regionale per il settore del Turismo. Perché per Musumeci le colpe sono sempre degli altri”.

E’ una pioggia di critiche dopo le dichiarazioni del Presidente della Regione Nello Musumeci, prime fra tutti quelle riguardanti i regionali. Ad iniziare la sequenza è Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars.

“Dopo la Fiera del Cavallo di Ambelia – aggiunge – pensavamo che lo sport preferito di Musumeci fosse l’ippica, invece prendiamo atto che resta ancora lo scaricabarile: in questa disciplina resta un campione”.

Parla di schizofrenia politica il Movimento 5 stelle. “Il 70 per cento dei deputati regionali inutile? Musumeci si metta d’accordo con se stesso. Se è vero quanto dice, allora ci dovrebbe spiegare perché il suo governo sta preparando la promozione in massa dei dirigenti” afferma il deputato del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro, commentando le ultime uscite del presidente della Regione

“Sparare nel mucchio – afferma Di Caro – è sempre sbagliato, in quanto si finisce con lo screditare tutti i lavoratori, anche chi lavora con serietà, professionalità e dedizione. Musumeci è l’emblema delle contraddizioni. Spieghi, non tanto a noi quanto ai siciliani, come si conciliano le sue finte dichiarazioni di guerra per procacciarsi facili consensi tra la gente, con la riforma che l’assessorato alla Funzione pubblica sta portando avanti, che prevede la promozione in massa di gran parte delle centinaia di dirigenti regionali dalla terza alla seconda fascia ed alcuni addirittura in prima”.

“Ci spieghi – continua Di Caro – come fa a dire che i dipendenti regionali sono tutti vecchi, quando un paio di mesi fa voleva persino prolungare fino a 70 anni, con tanto di legge ad hoc, l’attività di un dirigente regionale, passato dopo la bocciatura dell’aula alla Lega”

“Qualcuno – conclude Di Caro – dica a Musumeci che qualche finta bastonata in pubblico e vagonate di vere carote in privato non serviranno ad accrescere i consensi al suo governo del nulla, reduce del freschissimo e devastante flop del crac day. Ci vogliono le riforme vere, quelle che finora i siciliani non hanno visto”.

Fuorid al Parlamento non mancano le critiche “Alla Sicilia non serve il grande inquisitore ma qualcuno che provi ad invertire la rotta affrontando seriamente i problemi e provando a risolverli” afferma Giangiacomo Palazzolo, membro del comitato promotore di Azione e sindaco di Cinisi.

“Cercare colpevoli – continua l’esponente del partito di Calenda – è forse una buona cortina fumogena per nascondere i limiti della propria azione di governo ma quando saranno finiti gli assessori, i dirigenti e i dipendenti regionali a cui dare la colpa allora i problemi si riproporranno tali e quali insieme con le soluzioni inadeguate proposte”.

“I limiti della macchina regionale sono ben noti a tutti ma non verranno certo risolti dagli strali di Musumeci a cui si chiede invece di governare. Purtroppo ad oggi non si ricordano iniziative di governo memorabili e l’intera finanziaria che doveva essere una risposta all’emergenza socio-economica determinata dall’emergenza sanitaria ad oggi rimane tutta sulla carta. I problemi sono tutti lì e non verranno risolti dagli inquisitori o contando gli invitati ai matrimoni” conclude Palazzolo.

E non possono mancre le reazioni sindacali “Crediamo che il presidente Musumeci ignori come funzionano realmente gli uffici della Regione che lui stesso guida, altrimenti non si spiegano questi attacchi ripetuti attraverso la stampa, volti forse più a impressionare un pubblico che alla risoluzione dei problemi. Stavolta, tra l’altro, il governatore ha attaccato direttamente il personale delle categorie A e B, di cui forse non sa che fanno parte dipendenti che portano avanti interi uffici pure senza il riconoscimento che spetta ai loro colleghi di altre categorie”. A dirlo sono Gaetano Agliozzo e Franco Campagna della Fp Cgil, Paolo Montera e Fabrizio Lercara della Cisl Fp, Enzo Tango e Luca Crimi della Uil Fpl, Fulvio Pantano e Francesco Madonia del Sadirs, Dario Matranga e Marcello Minio del Cobas/Codir, rispondendo ad alcune dichiarazioni odierne del governatore.

“Ribadiamo – proseguono i sindacalisti – che se il presidente Musumeci vuole sapere davvero come stanno le cose nella pubblica amministrazione regionale, come lavorano davvero i dirigenti e i dipendenti di A, B, C e D, noi siamo pronti al confronto. Possiamo illustrargli per filo e per segno cosa funziona e cosa non funziona nei dipartimenti e verificare con lui i dati sulla produttività in smart working, così da portare avanti un lavoro efficace che porti risultati concreti. Non possiamo più accettare che per spostare l’attenzione da alcuni disastri che riguardano la gestione di questa terra si buttino in pasto alla stampa sempre e solo i dipendenti regionali”.

Per gl iautonomi Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo Curto del Siad-Cisal “Il Governatore Musumeci torna a scagliarsi contro i dipendenti della Regione Siciliana, definendoli ‘inutili’ e ribadendo le frasi offensive dei mesi scorsi contro le quali abbiamo già sporto querela. Sorprende però che a fare la predica sia proprio il capo di un Governo che è riuscito, lui sì, a danneggiare le imprese
siciliane con il flop del click day e della cassa integrazione: non ci risulta nessuno si sia dimesso, quindi farebbe meglio a tacere”.

“Vorremmo ricordare a Musumeci – continuano Badagliacca e Lo Curto – che non ha rispettato nemmeno uno degli impegni presi coi dipendenti, che ha fatto rientrare tutti in ufficio in barba alle restrizioni anti-Covid di cui poi chiede il rispetto ai siciliani e che si attendono ancora i soldi promessi in Finanziaria e rimasti lettera morta. Musumeci vuole rendere efficiente la Regione? Inizi dal suo Governo”.

Articoli correlati