Le buone notizie sul “recupero” dei fondi Ue della scorsa programmazione adesso mettono fretta alla Regione Siciliana. Deve viaggiare speditamente per arrivare entro il 31 dicembre a certificare la spesa. In pratica si devono impegnare tutte le somme. Ad onor del vero più che una corsa contro il tempo appare una “mission impossible”.

1,8 miliardi da spendere

Nei giorni scorsi è arrivato il via libera dalla commissione Europea alla riprogrammazione dei fondi europei del Por Sicilia 2014-20. Una proposta avanzata proprio dalla Regione Siciliana. L’approvazione della riprogrammazione avviene in seguito alle misure correttive, approvate sia dalla giunta regionale sia dalle competenti commissioni dell’Ars e sottoposte lo scorso luglio al Comitato di sorveglianza. Oltre alle previsioni di spesa formulate dai dipartimenti per un miliardo di euro, è prevista una manovra correttiva da oltre 800 milioni di euro. Operazione che da un lato risponde alla necessità mettere in sicurezza i fondi a rischio utilizzando al meglio le risorse non impiegate nel poco tempo rimasto. Dall’altro è orientata a inserire alcune misure correttive di compensazione in favore di cittadini e imprese, per dare risposte strategiche al territorio.

La strigliata

Ma come potrà al Regione arrivare a spendere così tanti fondi in poco più di un mese di tempo? Un vero e proprio rompicapo. E se si dovesse fare dietrologia si direbbe che la causa appare persa. Gli uffici regionali, in termini di spesa, non è che siano stati mai dei veri fulmini di guerra. E a dire il vero è stato lo stesso governatore ad averlo detto con chiarezza non più di due mesi fa. Ha richiamato i burocrati che a detta sua devono avere “un maggiore senso di responsabilità, necessario per affrontare le criticità che riteniamo superabili, ma occorre un grande impegno da parte di tutti”. Schifani ha parlato di dati economici che incoraggiano la Sicilia: “Ma non possiamo perdere questa sfida a causa dei tentennamenti della politica e della lentezza della burocrazia”, ha aggiunto.

Da rendicontare entro fine anno

Si tratta di quelle risorse di fondi Ue che risalgono al Po Fesr 2014-2020 che andrebbero spese inderogabilmente entro il 31 dicembre prossimo. Si tratta di rendicontare 1,8 miliardi di euro ed oggettivamente da qui alla fine dell’anno apparirebbe un obiettivo impossibile: “Non lasceremo preziose risorse comunitarie per strada”, aveva però assicurato Schifani.

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