“Giovanni Bonsignore rappresenta il classico esempio di funzionario coraggioso e integerrimo che ha anteposto la tutela del bene pubblico al tornaconto personale. Un modello di correttezza e onestà che ne rende doveroso il ricordo a 28 anni dalla sua morte”.

Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commemorando la figura del dirigente dell’assessorato regionale alla Cooperazione ucciso dalla mafia il 9 maggio del 1990.

“Bonsignore – continua il governatore – ha pagato la propria lealtà all’amministrazione, non venendo mai meno ai doveri d’ufficio. Trasparenza, rettitudine e legalità, principi inderogabili per i dipendenti pubblici, sono stati, infatti, il filo conduttore della sua vita lavorativa e privata. Spero rimanga un esempio per chi è impegnato nella Pubblica amministrazione e per le giovani generazioni”.