Il sindaco Roberto Lagalla è intervenuto in Consiglio Comunale per relazionare sulla necessità di una pronta approvazione del rendiconto 2022. Un intervento condotto in punta di diritto per rispondere a distanza a quanto sollevato ieri dall’esponente di “Oso” Ugo Forello, che aveva evidenziato un termine di legge di venti giorni per la discussione dell’atto una volta arrivato nella disponibilità degli esponenti di Sala Martorana. Un periodo temporalea ritenuto non necessario dal primo cittadino e che rischia di compromettere l’investimento dell’avanzo vincolato e l’avvio delle assunzioni previste nel piano del fabbisogno del personale.
“E’ di tutta evidenza che anche il regolamento comunale lega lessicalmente questi venti giorni alla data del 30 aprile. Ed invero è in qualche modo confermata da una sentenza recente del TAR Lazio, che è successiva a quella del 2019 del TAR Campania e che poneva come vincolante il tema dei venti giorni. E’ di assoluta chiarezza che la sentenza del TAR testualmente afferma che ‘il termine dell’articolo 227 comma due è destinato a valere soltanto sull’approvazione del rendiconto nei termini di legge, entro il 30 aprile’, e non su diffida del commissario, come nel nostro caso. Aggiungo inoltre che proprio il commissario ed insediatosi il 3 agosto, in data 18 settembre ha diffidato il Comune a svolgere in tempi rapidi l’approvazione del consuntivo”. Parole che hanno trovato le critiche del consigliere comunale di “Oso” Ugo Forello. “Si vede che lei era un ottimo medico, anche perchè sarebbe stato un pessimo giurista“, ha dichiarato il vice-presidente della commissione Bilancio in aula, dichiarando la volontà di non voler rinunciare al termine dei venti giorni.
Lagalla: “Accelerare al massimo l’approvazione”
“Dobbiamo accelerare al massimo questa approvazione – ha dichiarato il sindaco -. Avendo la possibilità di utilizzare un consistente avanzo di Amministrazione, oscillante fra i 35 e i 40 milioni, il Consiglio potrà valutarne la migliore destinazione secondo ordini di priorità“. Roberto Lagalla spiega poi all’aula il motivo per il quale l’atto vada approvato subito. “Dopo una determinazione autorizzativa da parte del Consiglio, gli uffici hanno bisogno di tempi d’istruttoria lunghi per potere impegnare le risorse. Lo scorso anno, l’approvazione in extremis ha di fatto vanificato la possibilità di utilizzare le risorse destinati ad interventi di riqualificazione urbana. Si determinerebbe un ulteriore blocco dei trasferimenti ministeriali, che trovano al 30 settembre un momento chiave. Si inibirebbe, in un momento di crisi di alcune Partecipate, un blocco del trasferimento delle risorse che invece urge inviare alle società”.
I problemi degli uffici comunali
Il blocco riguardarebbe, secondo il sindaco, il piano del fabbisogno del personale. “Sarebbe legittimo chiederci perchè siamo arrivati ad approvare il consuntivo nella seconda metà del mese di settembre. La domanda è lecita, ma è lecita per chi improvvisamente fosse catapultato in queste stanze dalla Finlandia o dalla Lapponia – dichiara sarcasticamente Roberto Lagalla -. Ho ricordato come quest’anno sia trascorso nell’affannoso recupero di atti che hanno colmato un oggettivo, evidente ritardo nell’approvazione di atti amministrativi previgenti e ricadenti sulla responsabilità pro tempore della precedente amministrazione”.
“Insufficienza cronaca degli apparati amministrativi”
Secondo Lagalla, il Comune di Palermo è di fronte “ad una insufficienza cronaca e grave degli apparati amministrativi e in particolare di personale con la qualifica di funzionario e di dirigente. Siamo giunti al capolinea – commenta – , perchè abbiamo fatto le corse per potere dare le risposte ad undici tecnici. In questo momento, l’area dei Lavori Pubblici è retta da un dirigente che ha tutto fuorchè una laurea in materia tecnica, perchè l’unico dirigente rimasto negli organici è imploso perchè chiamato ad essere responsabile di nove servizi. Una condizione paradossale che va corretta. E deve essere corretta entro il 30 settembre con la chiamata dei vincitori di concorso. Dobbiamo farlo perchè incombe, al 30 settembre, un altro motivo di blocco giuridico per potere autorizzare le assunzioni tramite un organo ministeriale.
“Mancata approvazione sarebbe un dramma”
“Si rischia di dovere attendere per altri sei o nove mesi per le assunzioni attese da anni. Così non si potrà continuare – conclude il sindaco durante il suo discorso in aula -. E tutti, io per primo, dovremmo assumere decisioni e declinare responsibilità rispetto ad una vicenda che ci vede ad un bivio. Se noi, entro il 21 di questo mese, non approveremmo il consuntivo, è di tutta evidenza che l’ufficio del Personale non potrà inviare le carte per le assunzioni al ministero per l’adunanza del 25 e del 26 settembre. In quel caso, avremmo tre giorni per procedere alla firma dei contratti e alla chiamata dei dirigenti, così come previsto nel piano del fabbisogno del personale. Altrimenti, sarebbe un dramma che si riversa anche su altre situazioni che riguardano il personale, ovvero su quelle che valgono come assunzioni ai sensi di legge e programmati per questo anno, ovvero il passaggio a 36 ore del personale categoria D e la stabilizzazione degli aventi diritto tra i 90 LSU, anch’essi programmati nel piano di quest’anno”.
Commenta con Facebook