Inps Sicilia ha presentato a Palermo alla sala Magna dello Steri il Rendiconto sociale regionale Inps Sicilia 2022. Dopo i saluti del magnifico rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri e dell’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, la presidente del comitato regionale Inps Sicilia, Valeria Tranchina, ha presentato il rendiconto, mettendo in luce gli aspetti che in modo più marcato caratterizzano il sistema socio-economico dell’Isola.
“Dal quadro generale dei dati e della documentazione che presentiamo – ha detto nel corso del suo intervento – notiamo che, nonostante la presenza di timidi segnali positivi, la nostra regione rimane ancora prigioniera di un contesto sociale ed economico nel quale trovano spazio forti disuguaglianze con il resto del Paese.
“Lieve aumento assunzioni ma molto lontani da media nazionale”
“I dati – ha proseguito – ci parlano di un lieve aumento delle assunzioni a tempo determinato ed indeterminato, così come di un leggero calo del tasso di disoccupazione – entrambi, comunque, sempre molto lontani dalla media nazionale, ma – ha sottolineato, ancora, la presidente del Comitato regionale – a questi piccoli passi in avanti fanno da contraltare forti negatività, con un tasso di inattività pari al 55,8 %, contro il 43,2 % nazionale, un tasso di disoccupazione che con la ragguardevole percentuale regionale del 16,6% raggiunge il doppio della media nazionale, ferma all’‘8,1% e, soprattutto, con un primato negativo in termini di presenza di Neet, cioè giovani tra i 15 e i 29 anni che non sono impegnati né nel lavoro né nell’istruzione. Il loro numero raggiunge in Sicilia, nel 2022, la notevole cifra di 255.548 unità”.
“Dati demografici allarmanti”
“Anche i dati demografici – ha poi ricordato la presidente del comitato regionale Inps Sicilia – danno conto di un quadro certamente allarmante, con un calo della popolazione di enormi dimensioni, legato soprattutto alla fuga di giovani e, in generale, di quanti cercano altrove un lavoro e un’occupazione. A tutto ciò – ha, tra l’altro, evidenziato – si somma, sempre rispetto al resto del Paese, una profonda disuguaglianza, in termini di prestazioni previdenziali”.
“Nel contesto regionale, così come in quello nazionale – ha poi concluso – l’Inps è chiamato ad intervenire in primo luogo come principale conoscitore della realtà socio-economica del Paese e della regione, del territorio e delle condizioni e dei bisogni differenziati delle persone e, di conseguenza, come pronto ed efficace attuatore delle misure di governo, siano esse di natura emergenziale che di modifica di anno in anno rispetto alla previdenza o alla assistenza. L’Istituto, dunque, offre, in termini di presidio del territorio, una garanzia ormai ben collaudata. Per questo motivo – ha poi affermato – il Comitato regionale Sicilia intende affrontare tematiche concrete, svolgendo il ruolo di cerniera e di supporto politico-sociale – in sinergia con la Direzione Regionale dell‘Inps – attraverso azioni volte a fare sistema per la coesione sociale tra l’Ente, le Istituzioni, i rappresentanti delle parti sociali, del Terzo Settore, della Caritas e delle Fondazioni, presenti nelle comunità locali e di ogni altro attore collegato al welfare di questo Paese. Tutto questo allo scopo di favorire l’integrazione fra le politiche attive e quelle passive del lavoro, per accompagnare gli interventi di sostegno al reddito con l’inserimento della persona nei circuiti di formazione, riqualificazione e ricollocazione lavorativa, ma anche per rappresentare i bisogni dell’utenza e proporre miglioramenti nell’organizzazione e nella presenza dell’Istituto sul territorio”.
L’Inps in Sicilia nel 2022
Dopo la presentazione del rendiconto da parte della presidente del comitato regionale Inps Sicilia, il direttore regionale vicario Inps Sicilia, Orazio Fabio Basiricò ha passato in rassegna alcuni degli elementi più importanti dell’attività svolta dall’Istituto in Sicilia nel corso del 2022, non tralasciando anche qualche preciso riferimento all’attualità. Dal quadro delineato nel corso dell’intervento è venuta fuori, anche in Sicilia, la maggiore incisività dell’azione dell’Istituto, forte di una risposta sempre più puntuale alla crescente domanda di servizio, grazie anche all’innesto di nuovo personale che, dopo tanti anni, ha colmato le carenze create negli anni dai tanti pensionamenti ed all’avvio di nuove procedure informatiche.
In conclusione, il presidente del consiglio di Indirizzo e Vigilanza, Roberto Ghiselli, ha voluto rimarcare le tante specificità che caratterizzano la Sicilia, regione che con tutta evidenza richiede, sia in termini di risorse che di analisi, uno sforzo importante, corrispondente alle complessità del suo territorio e del suo tessuto socio-economico, e, così come nelle altre realtà del Paese, un continuo confronto con tutti gli stakeholder.
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