Caos alle Poste di tutta la Sicilia per la consegna dell’assegno d’inclusione: la situazione è degenerata ed è andata fuori controllo soprattutto a Catania e Palermo. Ma anche nel Siracusano si sono registrati episodi spiacevoli. Tanti cittadini, infatti, hanno trascorso la notte davanti gli uffici postali per poter essere tra i primi a ritirare la card che sostituisce il reddito di cittadinanza.
Arriva quindi la denuncia del segretario regionale della Cisl Poste Maurizio Affatigato: “Una situazione pericolosa e d’emergenza che sta compromettendo la salute e la sicurezza fisica dei lavoratori vittime di una organizzazione fatta solo a risparmio”.
L’assegno di inclusione ed il caos
La card per l’assegno d’inclusione è distribuita da Poste Italiane alle prime 288mila famiglie che hanno ricevuto il messaggio dell’Inps e che sono in possesso dei requisiti per ottenere il beneficio che in media si attesta sui 646 euro mensili.
Il caos si è ancora di più inasprito, perché quei cittadini che non hanno ricevuto il messaggio dell’Inps, si sono presentati ugualmente alle Poste ovviamente non hanno trovato la Card, scagliandosi così contro gli sportellisti.
All’interno degli uffici postali si sono affollate innumerevoli persone con inevitabile aumento di tensioni sfociate in duri contrasti tra gli operatori di Poste e i clienti.
Affadigato, “Nostri colleghi hanno subito un vero assalto”
“Dopo l’esperienza della consegna della carta Dedicata a te nel luglio del 2023 – afferma Affatigato – si riteneva che l’azienda avrebbe dovuto mettere in sicurezza i propri dipendenti allo sportello, che hanno già subito insulti e aggressioni da parte dei clienti per responsabilità non loro. I nostri colleghi, hanno subito passivamente un vero assalto da parte dei cittadini che hanno sostato dalle prime ore del mattino per garantirsi di essere i primi ad entrare. Riteniamo inaccettabile tutto ciò e non più procrastinabile un intervento da parte aziendale per affrontare questa situazione e garantire un ambiente di lavoro sicuro”.
Affadigato conclude: “Si ricorda che secondo il codice civile l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, le condizioni e l’ambiente di lavoro, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
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