Restart a Palazzo Butera con la collezione Valsecchi

  • Appuntamenti  a Palazzo Butera nei week end di luglio, solo nelle sere di venerdì e sabato
  • Francesca e Massimo Valsecchi hanno pensato a Palazzo Butera come a un laboratorio culturale per la città

Palazzo Butera apre le porte per Restart. Per tutto il mese di luglio, nei giorni di venerdì e sabato, dalla 19 alle 21,  si svolgeranno degli incontri serali a tema, con al centro la “collezione Valsecchi.

La storia di Palazzo Butera

Si dice spesso che Palermo sia una città che non guarda al mare. Palazzo Butera,  uno dei gioielli architettonici della città, è l’esatto opposto. La sua storia si dipana lungo più di tre secoli. Nel 1692, i Branciforti scelgono quest’area, dove sorgeva un tenimento di case, per edificare un nuovo palazzo. Nel 1737,  verrà chiesto il permesso al Senato palermitano di costruire una terrazza sulla strada dei Cattivi: verrà costruita nel 1750. In questo modo il palazzo era riconoscibile dal mare. I Branciforti avevano soppresso uno spazio pubblico, secondo una dinamica di appropriazione tipica del tempo. Distrutto da un incendio, ricostruito ed ampliato nel 1759, Palazzo Butera è il simbolo del benessere della città.  La famiglia Branciforte si estingue e il palazzo viene acquisito ai beni della famiglia Lanza di Trabia. Alla fine dell’800 diventa luogo di riflessione e rilancio delle tematiche della Belle Epoque.  Dopo la seconda guerra mondiale, diventa prima la sede di un assessorato regionale e poi di un istituto scolastico. Nel 2016 arriva il grande cambiamento. Palazzo Butera viene acquistato dai mecenati Francesca e Massimo Valsecchi e diventa un museo “dinamico”. I nuovi proprietari hanno finanziato un restauro integrale del palazzo, strutturale e artistico, e un progetto architettonico e museografico, con l’intenzione di aprire il bene monumentale alla fruizione pubblica.

Palazzo Butera un laboratorio per la città

Palazzo Butera è stato pensato come un laboratorio per la città. Per Palermo, i Valsecchi, in fondo, sono come degli “invasori” positivi dell’epoca contemporanea. Il progetto di Palazzo Butera vuole dimostrare che la Sicilia, con la sua storia millenaria, può rappresentare un punto di partenza per ripensare l’identità europea.

Con il loro impegno hanno contribuito a quel processo di contaminazione sulla quale la città si fonda regalandole la loro incredibile collezione. Con questa linea di pensiero ben in mente, il cammino tra i saloni del palazzo prevedrà l’approfondimento di oggetti che si riallacciano a queste tematiche. In particolar modo, protagoniste saranno delle opere di artisti Europei, che, in seguito a viaggi, studi, influenze, hanno realizzato degli oggetti che prevedono una documentazione di culture e luoghi extraeuropei, e una rielaborazione di stili stranieri, passando attraverso il filtro del critico occhio occidentale. Visioni diverse convergeranno in una sola, in maniera sempre diversa ed unica per ciascun oggetto.

L’evento Restart a Palazzo Butera

Tutti gli appuntamenti di luglio a Palazzo Butera avranno un leit motiv conduttore che ruota attorno alla collezione di Francesca e Massimo Valsecchi. Ciascun incontro, però,  sarà dedicato ad un tema ben specifico e diverso, permettendo di volta in volta di soffermarsi su una parte del grandissimo numero di oggetti della collezione più nel dettaglio. Una costante a tutti gli eventi sarà ovviamente il Palazzo stesso, che, con le sue bellissime sale, ospiterà e guiderà i suoi spettatori durante questi percorsi della curiosità. Il primo appuntamento di luglio è dedicato al tema del confronto tra Oriente e Occidente: mobili in stile anglo-giapponese di fine Ottocento, acquerelli con vedute da levante, scintillanti vasi di Tiffany, saranno i protagonisti della due giorni di visite che si concludono nella serata di oggi.
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