- RestART, al via a Palermo il festival culturale che apre in notturna alcuni dei siti più interessanti e belli della città
- L’inaugurazione domani all’Oratorio dei Bianchi con la presentazione di un’opera restaurata di Procopio Serpotta
- Il festival di ultima generazione sino al 28 agosto
Venerdì 2 luglio, alle 17, all’Oratorio dei Bianchi si inaugura RestART con la presentazione del restauro della “Statua del Re”, opera in stucco datata e firmata da Procopio Serpotta. Il restauro, promosso dagli Amici dei Musei Siciliani, è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Sicilia.
La città riparte mostrando la sua bellezza
“La figura di un re – dice Bernardo Tortorici di Raffadali, Presidente degli Amici dei Musei Siciliani ed organizzatore di RestArt – che si rialza e mostra tutto il suo splendore simbolicamente rappresenta la città che riparte mostrando la sua bellezza. Non poteva esserci momento migliore per presentare questo importante restauro che l’inizio di questa nuova edizione di RestART e voglio ringraziare la Fondazione Sicilia ed il Polo di Palazzo Abatellis per aver voluto condividere questo progetto che certamente contribuirà alla valorizzazione dell’oratorio dei Bianchi ed arricchirà ulteriormente la fama della famiglia Serpotta”.
Torna alla luce l’opera di Procopio Serpotta
“1727…Procopius Serp… fecit” recita il piedistallo dell’opera: torna alla luce un’opera di Procopio Serpotta e con essa un brano di memoria della città.
La “Statua del Re”, così come veniva denominata l’opera nelle pieghe dimenticate delle fonti del tempo, si presenta nella sua nuova collocazione all’Oratorio dei Bianchi. Realizzata in stucco, essa poggia sul suo piedistallo su cui è incisa un’iscrizione oggi lacunosa, che riporta la data 1727, il nome del probabile committente e il nome dell’autore, Procopio Serpotta.
L’insieme supera in altezza i due metri, enfatizzati dalla visione dal basso del nuovo allestimento espositivo. La statua mostra una figura virile in abbigliamento militare da cerimonia con corazza e gorgiera, la mano al fianco e l’altra a impugnare il bastone, rivolto verso l’esterno in basso. Nel corso delle demolizioni per il taglio del secondo tronco di Via Roma, l’opera e il suo piedistallo pervennero all’antico Museo Nazionale, tratti in salvo dalla nicchia sormontante il portale di ingresso della così detta “Casa del Re”, edificio identificato con la statua stessa. Al museo l’opera fu esposta insieme a stucchi ed altri elementi di decorazione architettonica serpottiani, fra cui quelli provenienti dalla Chiesa delle Stimmate.
L’impegno degli Amici dei Musei Siciliani e della Fondazione Sicilia
“Grazie all’iniziativa congiunta degli Amici dei Musei Siciliani e della Fondazione Sicilia – evidenzia l’assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – un’opera di grande pregio esce dai depositi e torna a respirare all’interno del percorso degli stucchi dei Serpotta, cui la Galleria di Palazzo Abatellis ha destinato la sede dell’Oratorio dei Bianchi. E’ motivo di grande gioia per noi tutti che, attraverso il restauro della Statua del Re, recuperiamo un pezzo della nostra memoria; è anche un’occasione importante per testimoniare l’attenzione che, sempre più spesso, i privati dedicano alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale”.
Gli studi sulla “Statua del Re”
Grazie all’iniziativa odierna, l’opera ritrova la sua collocazione museale nel percorso degli stucchi dei Serpotta, cui la Galleria di Palazzo Abatellis ha destinato la sede dell’Oratorio dei Bianchi. In questa occasione sono ripresi gli studi sulla “Statua del Re”, a partire dagli aspetti iconografici riguardanti l’identificazione del personaggio raffigurato, in relazione alla committenza e dunque alla storia dell’edificio cui la statua si legava. Dai Platamone, ricordati dalle fonti prossime alla datazione dell’opera, fino agli elenchi delle demolizioni dei primi del Novecento, che riportavano la più recente proprietà della “casa del barone Acates con la statua…, segnata col civico 68, in Via del Teatro Santa Cecilia”, l’edificio è collegato in tutte le testimonianze storiche alla presenza della monumentale statua. Le più erudite guide di primo Ottocento, descrivendo strade, palazzi, monumenti e chiese di Palermo non mancarono di sottolineare ai cultori di storia e arte, la casa con la statua del re, tramandandone in automatismo la identificazione con personaggi storici della Casa regnante di Spagna di secondo Cinquecento, epoca cui l’indumentaria della “Statua del re” rimanda, ma la cui corretta identificazione è tuttavia da passare al vaglio dei necessari approfondimenti per verificare la fondatezza della tradizione.
“Riguardo agli aspetti propriamente artistici – precisa Evelina De Castro – si tratta di una importante occasione per riconsiderare il catalogo critico di Procopio Serpotta, “ artista degno del padre”, come lo definì Donald Garstang. Coeva agli anni del compimento del suo capolavoro, ritenuta tale la decorazione dell’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria, anche la “Statua del Re” riflette “l’elegante stile classicheggiante” volto a modelli manieristici, che Procopio afferma in quel tempo come cifra originale del percorso autonomo di maturazione artistica”.
Il cantiere di restauro
Il restauro è stato condotto e portato a termine dalla ditta Pragma: “Dopo quasi venti anni di giacenza nei depositi dell’Oratorio dei Bianchi, la statua in stucco di Procopio Serpotta collocata originariamente in esterno sul prospetto del “Palazzo del Re” demolito nel 1936 per la realizzazione dell’attuale via Roma, l’unica opera a carattere laico che l’erede del grande stuccatore Giacomo ha realizzato nella città di Palermo e raffigurante il giovane Re Filippo II figlio di Carlo V, ritorna a dominare la scena dallo scalone dell’Oratorio. L’opera era stata oggetto di un precedente intervento di restauro in occasione del quale furono eseguite le operazioni di pulitura, consolidamento e integrazione delle lacune, ma non fu completato con l’ancoraggio del braccio destro e con la ricollocazione sul suo piedistallo. Queste ultime operazioni, insieme alla presentazione estetica della superficie, sono state oggetto dell’intervento attuale. Trasportata dal piano terra al primo piano mediante un’autogru, la scultura con il suo basamento sono stati sollevati con l’ausilio di una struttura a tubi giunti e collocati su di un basamento in acciaio fornito di ruote. Rinforzati gli ancoraggi originali tra i piedi e il suo basamento attraverso l’inserimento di perni, e vincolata con il suo perno originale della schiena, l’intervento ha previsto l’ancoraggio del braccio destro alla spalla mediante l’impiego di perni in acciaio inox filettati e modellati per seguire il modellato. Ricomposti e ricollocati tutti i frammenti nella loro sede originaria, l’intervento si è concluso con la stuccatura delle piccole lacune e con l’accordo cromatico delle precedenti.” Dice Mariella Labriola che ha condotto il cantiere di restauro.
Tra i luoghi da visitare i quattro oratori serpottiani
Nel primo weekend (venerdi 2 luglio e sabato 3 luglio) del festival, apriranno le porte i quattro oratori serpottiani – Santa Cita, Santissimo Rosario in San Domenico, San Lorenzo e San Mercurio, che ospita uno spettacolare video mapping di Dario Denso Andriolo sonorizzato da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza); si scopriranno in notturna anche le tele di Palazzo Abatellis e la sua meravigliosa Annunciata, (mentre dal 10, nei sabato di luglio ogni quarto d’ora, dalle 8 del mattino alle 9, i visitatori potranno godere “5 minuti” da soli con un’opera a scelta tra i capolavori di Palazzo Abatellis) Biglietto: 3 euro per ciascuna visita. Ingressi e prenotazioni su www.restartpalermo.it, scegliendo precisi slot orari, secondo le indicazioni di ciascun sito,).
Franca Florio, il boudoir ritrovato
Dal 2 luglio al 14 agosto (ogni venerdì e sabato dalle 18 alle 23) potrà essere visitata la mostra dedicata al mondo della navigazione dei Florio. Verranno esposti nel salone della Palazzina dei Quattro Pizzi la chiffonnier e lo specchio con il set da toletta che costituivano originariamente parte degli arredi all’interno della camera da letto personale di Donna Franca Florio sul meraviglioso Yacht Aegusa, di proprietà dei coniugi Florio negli ultimi anni dell’Ottocento. Vere e proprie regge galleggianti dotate di ogni comfort, gli yacth dei Florio rappresentavano uno degli status symbol della famiglia. L’Aegusa, trasposizione dal greco di Favignana, misurava 85 m e non aveva eguali in Italia, in quanto era il più grande dei venti yacht a vapore registrati nel Regno. Celebrato per la sua sontuosità, i suoi interni disponevano di un grande salone, una sala da pranzo, un fumoir, cabine per gli ospiti e “gabinetti di toeletta”.
Il Sultana era l’Ammiraglia della flotta da diporto di Ignazio Florio Jr, misurava 56 m ed era dotata di tre alberi con velatura a goletta. La sua prima tratta fu Palermo-Livorno nel Febbraio del 1893, in occasione del matrimonio tra Ignazio e Franca.
In mostra anche i barometri a bordo dell’Aegusa e del Sultana: si trattava di strumenti di misura della pressione atmosferica usati nell’ambito della meteorologia per rilevare dati utili per le previsioni del tempo. Quello appartenente all’Aegusa è realizzato in legno di mogano ed è intagliato con elementi in avorio e ottone.
Oltre a questi cimeli legati ai navigli privati della famiglia, sarà possibile ammirare il ritratto dell’unico figlio maschio di Ignazio junior, detto Baby boy.
Il ritratto, per la prima volta esposto al pubblico e di cui non si hanno notizie circa la data di realizzazione, è un pastello su cartoncino realizzato dal pittore Michele Cortegiani.
“Reluceo” – video installazione
Oratorio di san Mercurio (Cortile S. Giovanni degli Eremiti, 2) – visitabile il 2 e 3 Luglio e tutti i weekend di luglio e agosto dalle 19 alle 24.
La video Installazione “Reluceo” dell’artista Dario Denso Andriolo veste il magnifico Oratorio di San Mercurio di luci e proiezioni. Uno spettacolo multimediale che unisce la storia alla modernità per una fruizione innovativa del bene storico-culturale. Una video installazione che, come una scultura di luce, avvolge lo spazio facendo scivolare il fruitore in una dimensione sensoriale pervasiva, ipnotica ed emozionante. L’opera di Andriolo trae ispirazione, con il suo impatto emozionale, dalle torture e dalle miracolose guarigioni di San Mercurio, coniugando le leggende del passato con le tematiche della contemporaneità in un’esperienza percettiva fortemente magnetica. L’audio prodotto da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza, che suona l’organo dell’oratorio recentemente restaurato dagli Amici dei Musei Siciliani, contribuisce a generare nell’ambiente un effetto di sospensione temporale catalizzando l’attenzione sulla nostra presenza fisica all’interno dello spazio. Il sensibile e l’intellegibile si mescolano all’interno di uno spazio decorato della bottega Serpotta instaurando un’intesa tra spazio e luce. Luce e suono, infatti, rappresentano da sempre gli stimoli sensoriali più adatti a tradurre la suggestione della presenza in terra di una dimensione divina.
Palazzo Butera – Percorsi di approfondimento
Mobili in stile anglo-giapponese di fine Ottocento, acquerelli con vedute da levante, scintillanti vasi di Tiffany, e molto altro; questi venerdì e sabato sera Palazzo Butera apre le sue porte ad un incontro tra l’Oriente e l’Occidente, tramite un percorso della vista e del pensiero che vede gli oggetti della collezione di Francesca e Massimo Valsecchi come protagonisti.
Durante questa stagione di Restart, a Palazzo Butera si svolgeranno degli incontri serali ogni venerdì e sabato del mese di luglio. Ciascun incontro sarà dedicato ad un tema ben specifico e diverso, permettendo di volta in volta di soffermarsi su una parte del grandissimo numero di oggetti della collezione più nel dettaglio. Una costante a tutti gli eventi sarà ovviamente il Palazzo stesso, che, con le sue bellissime sale, ospiterà e guiderà i suoi spettatori durante questi percorsi della curiosità. Ad aprire il sipario, saranno i due eventi serali di questo weekend. Venerdì 2 luglio e Sabato 3 luglio, dalle 19 alle 21, chiunque volesse potrà partecipare ad un viaggio verso il lontano Oriente, l’Inghilterra dell’Ottocento, e diversi periodi e luoghi del Novecento, lasciandosi trasportare dalle silhouette, i colori, i materiali, le storie, di oggetti che sono tanto diversi tra loro, ma accomunati da un’unica visione di ‘contaminazione culturale’. Il tema delle ‘contaminazioni culturali’ sarà infatti il cuore di questi due incontri, tema nato non soltanto dagli oggetti stessi della collezione, ma anche dallo spirito di una Palermo che è cresciuta attraverso un processo di fusione culturale ricchissima e costante. I Valsecchi, come degli “invasori” contemporanei, hanno contribuito a quel processo di contaminazione sulla quale la città si fonda regalandole la loro incredibile collezione, fatta di elementi che si portano tutti dietro una storia propria. Con questa linea di pensiero ben in mente, il cammino tra i saloni del palazzo prevedrà l’approfondimento di oggetti che si riallacciano a queste tematiche. In particolar modo, protagoniste saranno delle opere di artisti Europei, che, in seguito a viaggi, studi, influenze, hanno realizzato degli oggetti che prevedono una documentazione di culture e luoghi extraeuropei, e una rielaborazione di stili stranieri, passando attraverso il filtro del critico occhio occidentale. In questo modo, visioni diverse convergeranno in una sola, in maniera sempre diversa ed unica per ciascun oggetto. Questo è un invito a chiunque volesse immergersi in un mondo dell’immaginario fatto di fusioni, scontri e convivenze culturali il cui risultato sono diverse forme d’arte, nonché un evento inteso a valorizzare l’idea di una Palermo che si rioffre al mondo, una delle tante imprese che il progetto di Palazzo Butera ha deciso di compiere.
Nel corso del festival si potranno inoltre ammirare gli arredi di Palazzo Mirto, ma anche le collezioni particolari di Villa Zito e Palazzo Branciforte. Si entrerà fino a mezzanotte nei palchi del Teatro Massimo, si scoprirà l’altare del Gagini con l’incredibile riproduzione della pala di Raffaello restituito allo Spasimo, ci si perderà tra i marmi mischi di Santa Caterina e si salirà sulla sua cupola, da dove si osserva la fontana Pretoria e la città addormentata. Una prospettiva inedita anche per i siti arabo normanni, San Giovanni degli Eremiti, con il suo magnifico chiostro splendidamente illuminato e la Cuba, il sollazzo dei sovrani normanni; si potrà visitare la necropoli punica e la loggia dell’Incoronazione e riaprirà da giorno 16 per questa occasione l’eclettica e conturbante palazzina Cinese; sempre dal 16 luglio entreranno a fare parte del circuito le stupefacenti carceri dei Penitenziati con i graffiti che raccontano l’orrore dell’inquisizione e il palazzo Chiaramonte – Steri che ospita, con un nuovo allestimento, la Vucciria di Guttuso.
Gli eventi speciali
Da non perdere gli Eventi speciali: quest’anno la manifestazione si arricchisce di un considerevole numero di eventi speciali, che contribuiscono ad identificare RestArt come un vero e proprio Festival. Visite speciali in luoghi speciali, mostre, video mapping, teatralizzazioni, incontri, concerti: Palazzo Gangi, che apre per la prima volta pubblicamente gli splendidi saloni dove fu ambientato il Gattopardo, la pinacoteca privata di Villa Bordonaro ai Colli, Palazzo Butera, che propone 5 percorsi di approfondimenti tematici accompagnati da guide di eccezione, la mostra sul boudoir ritrovato di Donna Franca Florio alla Tonnara dei Quattro Pizzi, la riapertura del Museo della Specola, le conversazioni in terrazza a Palazzo Abatellis che vedono come protagonisti alcuni tra i più autorevoli esponenti della cultura palermitana, gli incontri con la professoressa Maria Antonietta Spadaro che, in collaborazione con la Settimana delle Culture, presenterà a Villa Niscemi il nuovo allestimento del ritratto di Charlotte di Francia da lei riscoperto, i concerti alla Martorana ed all’Albergo dei Poveri, il Projecton Mapping RELUCEO di Dario Denso Andriolo sonorizzato da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza all’oratorio di S.Mercurio, le teatralizzazioni a Palazzo Alliata di Villafranca, sulla presenza di Van Dyck a Palermo, nelle Carceri dell’Inquisizione con il ritorno de “ La notte delle streghe”, che tanto successo ha riscosso negli anni passati e alla palazzina Cinese dove Ferdinando e Carolina di Borbone accoglieranno i visitatori.
La ripartenza di Palermo passa dalla cultura e dal turismo
Palermo, dunque, deve ripartire. Dai suoi tesori più autentici: quell’enorme patrimonio di siti culturali, musei, palazzi che permettono di leggerla attraverso periodi, dominazioni, strati diversi che sono la vera ricchezza di una città multiculturale. Il lockdown ha provocato la chiusura di tutto il patrimonio monumentale, l’azzeramento delle attività delle associazioni culturali, dello spettacolo e degli artisti; lo stop di tutte le realtà commerciali – ristoranti, bar, alberghi, B&B, negozi vari collegati, il mondo delle guide turistiche: per questo si è sentita la necessità di proporre un progetto che vede il coinvolgimento di Confcommercio e dell’associazione delle guide Agt come partner strutturali e che possa creare, attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori che hanno aderito, le basi per una nuova ripartenza mirata al turismo ed a tutto quel mondo collegato, gestita nella massima sicurezza che i tempi richiedono.
“RestART” è frutto della collaborazione tra l’associazione Amici dei Musei Siciliani – che negli anni ha organizzato manifestazioni come Kals’art, Notte dei Musei, Itinerari serpottiani e co-organizzato Le Vie dei Tesori – e Digitrend, azienda specializzata in Digital Transformation che ha sviluppato una piattaforma smart di prenotazione, ticketing ed audio guide. www.restartpalermo.it
“Il trionfo della vita”
“Non è stato un caso – ha detto Bernardo Tortorici di Raffadali, ideatore e organizzatore di RestArt – se abbiamo presentato l’edizione 2021 di Restart davanti al Trionfo della Morte di palazzo Abatellis per opporgli un’iniziativa che, mettendo insieme i vari protagonisti, vuole celebrare il Trionfo della Vita, ovvero una ripartenza, questa volta non impaurita ma vaccinata, per un ritorno alla normalità nel nome della bellezza. Al messaggio simbolico dell’opera d’arte rispondiamo con un’azione ed una reazione piena di fiduciosa vitalità”.
Godere dei luoghi della cultura
“Questa iniziativa – dichiara Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana– significa molto. Palermo potrà essere visitata anche nelle ore serali, scoprendo luoghi unici, diversi dei quali messi a disposizione dall’assessorato regionale. E’ tempo, finalmente, di vivere le serate in libertà, godendo dei nostri luoghi della cultura. Questo direi che è il miglior modo di ripartire dopo mesi difficili. Credo che qualsiasi segnale vada nella direzione della riappropriazione di spazi vitali da parte della gente sia un ben segnale. E speriamo che RestArt possa attrarre anche i turisti”.
L’impegno dell’Università di Palermo
“La partecipazione dell’Ateneo al Festival RestART – commenta il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, professore Fabrizio Micari – sottolinea il nostro forte impegno per la valorizzazione del Complesso Monumentale dello Steri, uno dei simboli di Palermo e della Sicilia nel mondo, che presto si arricchirà ulteriormente con la prossima inaugurazione del Museo dell’Università e del giardino trecentesco. Lo Steri, oltre ad essere la sede più importante di UniPa, è un luogo straordinario che custodisce in ogni suo angolo un pezzo di storia della nostra Città. I visitatori hanno la possibilità di vivere un’esperienza splendida, calandosi in un contesto storico e artistico assolutamente unico. Fare conoscere sempre di più questi tesori di inestimabile valore significa puntare sull’importanza fondamentale della cultura come imprescindibile elemento di ripartenza per il nostro territorio.”
L’impegno della Diocesi di Palermo
“La Diocesi – dice Padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’Ufficio Beni culturali della Curia. – gestisce a servizio della comunità un patrimonio particolarmente importante e significativo, allora ci è sembrato doveroso partecipare perché è giusto che la città prenda gradualmente possesso di queste bellezze. Aprire questi siti la sera è un’aggiunta in più, perché i monumenti hanno dei valori in sé ma in rapporto alla luce acquistano altri significati e altre dimensioni. Basti pensare alla Chiesa di Santa Caterina, oppure ai tetti dai quali si vede la straordinarietà della città. Non si tratta di offrire monumenti già visti, RestART è la possibilità di godere dei monumenti sotto un’altra luce”.
La ripartenza delle attività economiche
“RestArt – dice Patrizia Di Dio presidente di Confcommercio Palermo e presidente nazionale del gruppo Terziario Donna di Confcommercio – ha un titolo emblematico. Vuole essere il simbolo della ripartenza della vita ma anche delle attività economiche. Siccome il motore è inceppato, e a maggior ragione lo è quello del turismo, un progetto del genere porta speranza. Vuole invogliare i nostri cittadini ma i siciliani tutti a fare delle gite fuori porta per scoprire tanto di quello che la nostra città offre, e che molto spesso noi stessi sconosciamo.
Penso che fruire del tempo libero, passeggiare per la città e visitare tutto quello che la nostra città offre sia una delle cose più interessanti e intelligenti che possiamo fare. Quindi si tratta di un ritorno alla vita con l’arte, che ha un valore terapeutico per tutti noi che siamo adesso feriti. La bellezza contrasta il senso di frustrazione, il dolore che abbiamo patito. Ripartiamo dalla bellezza e dalla convivialità finalmente ritrovate”.
La continuazione in nome della bellezza
“Più che di una ripartenza – dice Mario Zito, assessore alle Culture del Comune di Palermo – parlerei di una continuazione. La cultura non si è mai fermata, e gli operatori culturali, che ringrazio, hanno lavorato in modo lodevole affinché si potesse ripartire in sicurezza.
Questa è una prima iniziativa, ce ne saranno tante altre a Palermo. E’ una iniziativa che mi auguro diventi una tradizione per far sì che lo straordinario diventi ordinario.”
Visite ai siti
Steri
Carceri della Santa Inquisizione
Chiesa di Santa Caterina
Cupola di Santa Caterina
Cappella del Raffaello allo Spasimo
Archivio comunale
Palazzo Abatellis
Palazzo Mirto
Cuba
Necropoli punica
Palazzina cinese
Loggia dell’Incoronazione
Palazzo Branciforte
Villa Zito
Teatro Massimo
Oratorio dei Bianchi
Chiesa della Catena
Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti
Oratorio di S.Lorenzo
Oratorio di S.Mercurio
Oratorio di S.Cita
Oratorio del SS.Rosario in S.Domenico
Eventi speciali
– Palazzo Butera percorsi di approfondimento accompagnati da storici dell’arte (ven e sab di luglio, no 31 luglio) h.19,00
– Palazzo Gangi visite esclusive 9 e 23 luglio – 6 e 20 agosto h.19,00
– Villa Bordonaro visita esclusiva alla quadreria 31 luglio 2 turni h.19,00 – 21,30 (conduce Claudio Gulli )
– Museo Abatellis “5 minuti” da soli con un’opera, dalle 8 alle 9 – 4 turni ogni quarto d’ora i sabato di luglio dal 10 luglio
– Museo Abatellis “I mestieri dell’arte” – conversazioni con: 10 luglio Roberto Alaimo, 16 luglio Iano Monaco, 24 luglio Pamela Villoresi, 30 luglio Roberto Andò, 7 agosto Francesco De Grandi
– Casa Florio I Quattro Pizzi – Mostra: DONNA FRANCA FLORIO, IL BOUDOIR RITROVATO dal 2 luglio al 14 agosto venerdì e sabato h.18 – 23
– Museo della Specola 23 e 30 luglio 20 pax ogni ora dalle 19 alle 24
– Carceri dell’Inquisizione – teatralizzazione “La notte delle streghe” 20 e 27 luglio, 3 e 10 agosto h.19,00 e h.21,00
– Oratorio di S.Mercurio – RELUCEO Projecton Mapping di Dario Denso Andriolo sonorizzato da Gianni Gebbia e Vito Gaiezza
– Palazzo Villafranca – 23 luglio e 6 agosto 2 turni a giornata h.19,30 e h.21,00
– Martorana – 30 luglio h.21,15 coro “Svete Tikhij” diretto dal Maestro Irina Nedoshivkina Nicotra
28 agosto h.21,15 Officina barocca siciliana ensemble “Cordes et vente”
– Villa Niscemi 16 – 31 luglio 27 agosto “Charlotte” lectio di Maria Antonietta Spadaro 2 turni in collaborazione con Settimana delle Culture h.17,30 e 18,30
– Albergo delle Povere 24 luglio ensemble “Corde set ventes” ore 21,15
N.B. Tutti i giorni e gli orari per le visite e per gli eventi Speciali vanno verificati all’interno del sito www.restartpalermo.it
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