I giudici del consiglio di giustizia amministrativa hanno accolto il ricorso di una ditta edile che aveva ottenuto un contributo di 94 mila euro dall’assessorato regionale al Territorio e poi se lo era visto revocato.

Nel 2012, la ditta T.C. aveva partecipato al bando regionale per la promozione dello sviluppo imprenditoriale e la fruizione turistica attraverso interventi di “riconversione e riqualificazione edilizia del patrimonio immobiliare già esistente”.

Ottenuto il finanziamento, la ditta avviava l’investimento programmato per riqualificare un edificio già esistente.

Una volta completati i lavori e aver fornito regolare rendicontazione, l’impresa presentava domanda di saldo finale che all’assessorato che prima lo concedeva e poi chiedeva la restituzione dell’intero importo.

La tesi dell’assessorato

Secondo l’assessorato i lavori eseguiti avrebbero riguardato una struttura in corso di realizzazione, e non già un immobile già esistente come invece richiesto dal bando, oltre ad una presunta omessa produzione del certificato di agibilità o abitabilità della struttura.

La società edile ha ottenuto annullamento revoca

La società assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Lucia Alfieri ha ottenuto l’annullamento del provvedimento di revoca del finanziamento. “Era stato realizzato l’investimento su un immobile esistente – dicono gli avvocati – dove mancavano solo gli infissi e rifiniture e non già di significativi elementi strutturali”.