“Non vogliamo lasciare alcun margine di dubbio al Governo regionale. Si tratta del primo caso in Italia: un codice di autoregolamentazione condiviso e sottoscritto dalle parti sociali, già inviato a Palazzo d’Orleans con destinazione il presidente Musumeci, Mimmo Turano, assessore alle Attività Produttive, Ruggero Razza, assessore alla Salute, ma indirizzato anche a Palazzo dei Normanni e in particolare a Orazio Ragusa, presidente della Terza Commissione Legislativa dell’Ars”.

CNA Sicilia, facendo leva anche sul sostanziale via libera arrivato da Roma, torna a sollecitare la riapertura immediata dei centri di estetica e degli acconciatori. “Non ci sono più alibi” per il segretario regionale della Confederazione, Piero Giglione.

“In Sicilia – spiega – ormai il contesto sanitario e lo scenario di indirizzo politico nazionale confluiscono verso un’unica soluzione, che è quella della ripresa delle attività artigianali e commerciali”.

CNA, assieme alle altre Organizzazioni datoriali dell’artigianato (Claai, Casartigiani e Confartigianato) e alle sigle sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil, ha contribuito a realizzare quella dimensione di sicurezza, fondamentale per aprire le porte della Fase 2 agli altri segmenti produttivi.

“Proprio ieri mattina, al termine di un apposito incontro a distanza- afferma Giglione – sono state definite e firmate le linee guida che riguardano le prescrizioni e i dispositivi da adottare nei saloni e nelle strutture del benessere da parte degli operatori e delle operatrici che si occupano della cura della persona. Un rigido vademecum che mette al centro l’igiene, la pulizia e la sicurezza, la cui applicazione, in perfetta sintonia con gli assetti generali del protocollo, rappresenta un’assoluta garanzia per i clienti e per gli stessi operatori. A questo punto – osserva ancora Giglione – noi abbiamo fatto a pieno la nostra parte a difesa e salvaguardia delle categorie produttive che sono ormai allo stremo delle forze, al limite del collasso finanziario dopo due mesi di lockdown, adesso tocca alla Regione che, alla luce di una convergenza di fattori positivi, partendo dalla curva del contagio ormai vicina allo zero, è chiamata – conclude il segretario regionale della CNA – ad adottare i conseguenziali provvedimenti destinati, sulla base delle fresche indicazioni del Premier Conte, non possono non riguardare anche i bar, i ristoranti e le attività al dettaglio”.

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