Riapre al traffico l’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, che nella notte era stato chiuso a causa delle fiamme che hanno circondato la zona perimetrale dello scalo. In un primo momento erano stati autorizzati i voli in partenza. Lo ha comunicato la Gesap, la società che gestisce i servizi dello scalo aeroportuale.

Il primo aereo autorizzato al decollo è il volo AZ1768 per Milano Linate che doveva partire alle 6:00 e che ha già cominciato le operazioni di imbarco. A causa della chiusura dello scalo sono stati cancellati fino ad ora 24 voli sui 233 che erano programmati per oggi, venti dei quali presi in carico dall’aeroporto di Catania dopo l’incendio del 16 luglio scorso; altri 4 sono stati dirottati sullo scalo di Trapani Birgi.

Dopo i voli in partenza sono stati autorizzati anche i voli in arrivo. Il primo ad atterrare è stato un aereo della compagnia Transavia proveniente da Parigi Orly

L’inferno Palermo

Il terrore è ancora impresso negli occhi di chi è letteralmente scappato dalla propria casa di Palermo in preda al panico per l’avanzata devastante degli incendi. Una notte da incubo che difficilmente potrà essere dimenticata. Questa mattina l’adrenalina è ancora in corpo, gli occhi stanchi ma ancora sbarrati dalla paura. E oggi chi racconta tira un sospiro di sollievo: “Stanotte siamo scappati alle 2. Alle 7 siamo tornati in tempo per spegnere diversi focolai in giardino. La casa è salva grazie a Dio ed il pericolo è cessato”. Purtroppo non tutti hanno avuto la stessa fortuna di poter salvare in tempo la propria casa. Se ne contano una ventina danneggiate da questo primo bilancio.

Soccorsi in ritardo

Gli abitanti della zona contestano l’enorme ritardo nei soccorsi: “Abbiamo chiesto aiuto sin dalle 17 ma i soccorsi sono arrivati soltanto 6 ore dopo”, racconta un abitante della zona. Alla protesta di chi adesso rischia di perdere la casa ha fatto eco la voce di una donna che abita sempre in quella zona: “Chiediamo soccorso dalle 5 di pomeriggio, non si è visto neanche un pompiere”. Il problema è che l’intera Sicilia è stata assediata dagli incendi, impossibile poter intervenire ovunque.

In arrivo vigili del fuoco da tutta Italia

Il presidente della Regione Renato Schifani è stato per tutta la notte in costante contatto con corpo forestale, protezione civile, vigili del fuoco e prefettura per avere aggiornamenti in tempo reale. “Dal capo dipartimento nazionale dei vigili del fuoco, il prefetto Laura Lega – afferma il governatore -, ho ottenuto l’impegno a far giungere in Sicilia ulteriori squadre provenienti da altre regioni. In quanto quelle in servizio in Sicilia sono già tutte impegnate nei vari fronti di fuoco che interessano tutto il territorio. Sono vicino agli uomini che in questo momento, con grande dedizione e coraggio, stanno contrastando le fiamme, e voglio esprimere loro la gratitudine mia e di tutti i siciliani. Il mio pensiero va anche alle famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case perché messe a rischio dai roghi”.

Le indagini

Sarà da comprendere non solo l’origine dei roghi, ma anche quale sia stata la dinamica dei roghi. Da dove sono partiti e perché si sono propagati per così tanto tempo. Da una prima ricostruzione sembra che gli incendi siano scoppiati in almeno due punti. Le fiamme si sarebbero propagate all’inizio da Pizzo Sella, la vituperata “collina del disonore”. Inerpicandosi sulle stradine di quel comprensorio abitato le pattuglie dei vigili del fuoco sono rimaste costantemente all’opera nel tentativo di arginare i danni. A dare una mano anche due elicotteri che fino al calare del sole hanno tentato di spegnere le fiamme. Altro focolaio sarebbe partita dal promontorio sopra Capo Gallo.

La gente ha abbandonato le case

A tarda sera, poi,  le lingue di fuoco si sono ingrossate arrivando a ridosso delle abitazioni di via Tolomea. Ed è lì che al momento dei soccorsi, arrivati come già detto con sei ore sulla segnalazione del rischio, si è sfiorato il dramma: la gente è scappata spontaneamente dalle case. Nonostante le fiamme fossero a ridosso delle abitazioni l’area non è stata transennata l’area e l’accesso alla zona da parte di curiosi ha complicato ulteriormente la situazione. Poi l’arrivo dei due mezzi della protezione civile, ma alcune abitazioni sarebbero già state danneggiate in modo critico dagli incendi.

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