Nasce la Fondazione degli Omceo della Sicilia. Grazie alla sinergia di tutti gli Ordini dei medici del territorio, sarà al servizio di tutti i camici bianchi che operano come liberi professionisti, dipendenti o convenzionati, ma anche dei tanti giovani (e meno giovani) precari o disoccupati.
In rappresentanza dei nove ordini provinciali, con delega di tutti i presidenti di tutti gli Omceo siciliani, è stata presentata stamattina a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici di Palermo, dai presidenti degli Omceo di Palermo, Trapani, Enna e Caltanissetta, rispettivamente: Toti Amato, Rino Ferrari, Renato Mancuso e Giovanni D’Ippolito.
La neonata organizzazione è aperta ai contributi di enti pubblici e privati, dalle Università al mondo delle professioni in generale, purché abbiano le stesse finalità: offrire nuove opportunità attraverso nuovi impulsi dedicati alla ricerca scientifica e alla formazione.
“E’ sotto gli occhi di tutti, infatti – ha detto Toti Amato – la profonda crisi dell’occupazione giovanile, il mancato e ritardato turnover, la svalutazione del patto generazionale, la scarsa programmazione delle professioni sanitarie non tarate sui bisogni assistenziali. Tutte le professioni ne stanno soffrendo, non solo i medici. Tanto che si assiste a una vera ondata di emigrazione all’estero di giovani medici: 2363 solo nel 2014. Quelli che restano hanno bisogno di tutele e gli Omceo sono il luogo naturale per accogliere le loro esigenze e supportare le loro iniziative”.
L’istituzione di una Fondazione, che non ha scopi di lucro, è stato pensata in un’ottica di risparmio, attraverso economie di scala, per centralizzare l’offerta di determinati servizi, condividendo “in rete” percorsi, soluzioni e progetti che guardano alla valorizzazione professionale e culturale delle nuove generazioni, non solo di medici, ma di tutti i professionisti iscritti a rispettivi Ordini di categoria, collegi o associazioni sanitarie.
Allo scopo, a titolo di esempio, la nuova struttura intende promuovere iniziative editoriali, borse di studio; fornire il sostegno organizzativo e strumentale di progetti utili alle finalità stabilite dallo statuto; programmare corsi di alta qualificazione professionale, in collaborazione con Università, Cnr o altri enti di ricerca italiani ed esteri che abbiano programmi comuni. Sono previste anche attività culturali, ricreative e di supporto nello sviluppo di progetti che favoriscano l’inserimento dei tirocinanti nel mondo della professione. Oltre alla gestione delle attività di formazione professionale continua (Ecm) e corsi di aggiornamento.
“Per gli Ecm, finita la fase sperimentale, si assiste oggi – ha spiegato il segretario regionale della Fimmg-Sicilia, Luigi Galvano – ad un forte disimpegno di molte istituzioni pubbliche, ma anche dell’impresa del farmaco, dalla promozione di congressi ed eventi formativi, quando invece essere in regola con i crediti è indispensabile per la partecipazione a concorsi, bandi o per ottenere incarichi anche all’interno delle organizzazioni sanitarie”.
“Così come è diventato economicamente insostenibile, in particolare per i giovani medici – ha ricordato il vicepresidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Giovanni Merlino – potere accedere alla consultazione delle banche dati scientifiche, che la Fondazione invece intende mettere a disposizione. Nei prossimi giorni, partiranno i primi tre eventi formativi gratuiti: il corso per esecutore BLS D-Basic Life Support Defibrillation, per addestrare i discenti alle manovre di rianimazione cardiopolmonare e abilitarli all’uso dei defibrillatori semiautomatici; un secondo corso dedicato all’Euro progettazione, per formare ed abilitare figure capaci di sviluppare progetti e attrarre gli aiuti che l’Europea mette a disposizione; e un modulo formativo che affronta la corretta gestione clinica e assistenziale delle patologie di comune riscontro nei pazienti migranti”.
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