“Mentre il CNR pare sgretolarsi a colpi di inchieste giudiziarie, non si capisce per quale ragione, se non a questo punto per opportunismo politico, la commissione Antimafia e la sua presidente, Rosi Bindi, non vogliano dar seguito alla mia richiesta di audire i vertici del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel filone Matteo Messina Denaro e massoneria”. È la dura accusa lanciata da Riccardo Nuti che da settimane attende una risposta circa la sua richiesta di ascoltare in commissione “i personaggi coinvolti in questa storia dai tratti chiaroscurali, a cominciare dall’attuale presidente del CNR, dall’ex presidente e soprattutto da Laura Giuliano, nipote di Boris Giuliano, il capo della squadra mobile di Palermo ucciso nel 1979 dalla mafia, che ha denunciato pesanti legami tra il Cnr e personaggi riconducibili al super latitante Messina Denaro”.

“Ieri – ricorda ancora Nuti – sono stati sequestrati ben 5 milioni di euro a causa della maxi truffa dei progetti presentati fittiziamente al CNR e mai realizzati, ma il Governo continua inspiegabilmente a tacere”. “È la prova provata che questo – attacca il deputato – è un Esecutivo fantoccio che vuole arrivare al vitalizio senza disturbare nessuno: la Bindi non dà seguito alla mia richiesta di audizioni, la Fedeli e lo stesso Gentiloni ancora non rispondono alla mia interrogazione sui rapporti tra Cosa nostra e CNR depositata a fine marzo nella quale chiedevamo anche l’invio degli ispettori e il conseguente esito dell’ispezione. È una vergogna inaudita”.

Nuti conclude: “Lascia senza parole la melina alla quale stiamo assistendo. Invece di contrastare questi fenomeni, il Governo ne è protagonista. Le mafie e i corrotti ringraziano. La rivoluzione culturale in atto manderà al macero quest’atteggiamento vergognoso dei partiti”.