Il lavoro, il sacrificio e le innovative metodologie investigative introdotte da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i giudici palermitani assassinati dalla mafia nel 1992, sono stati ricordati oggi durante una cerimonia che si è tenuta nella sede di Eurojust, unità di cooperazione giudiziaria dell’Ue, all’Aja.

All’iniziativa, nel corso della quale è stata scoperta una targa intitolata ai due magistrati, ha partecipato una delegazione italiana composta da Maria Falcone, sorella del giudice e presidente della fondazione che da lui prende il nome, il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, l’ambasciatore italiano in Olanda Andrea Perugini e Nicola Lettieri, giudice del tribunale speciale per il Libano.

La delegazione ha preso parte all’assemblea generale di Eurojust dedicata al ricordo dei due magistrati italiani. Durante la manifestazione è stato trasmesso un video sui due giudici prodotto dalla fondazione.

Con la presenza del componente italiano di Eurojust, Filippo Spiezia, si è voluto rimarcare l’impegno dell’organismo europeo nel conservare le idee e l’eredità di Falcone e Borsellino e trasmetterle alle giovani generazioni.
Alla cerimonia hanno partecipato in videoconferenza gli studenti del liceo Ascione di Palermo che hanno rivolto domande alla sorella di Falcone e al capo della Dna.

I lavori sono stati introdotti da un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato le intuizioni dei due magistrati, tra i primi a realizzare l’esigenza di indagini transazionali per contrastare la capacità di Cosa nostra di espandersi oltre l’Italia. “La cooperazione investigativa internazionale – ha detto Mattarella – è uno strumento indispensabile per combattere la mafia”.

Alla cerimonia è intervenuto anche il presidente di Eurojust, Ladislav Harman. “Ho il privilegio e l’onore di ricordare due eroi come Falcone e Borsellino – ha detto – che hanno pagato con la vita la loro lotta senza compromessi al crimine. Il loro coraggio continua a ispirare la nostra missione”.

Spiezia ha ricordato le intuizioni investigative dei due magistrati che compresero che per combattere la mafia occorreva una specializzazione degli inquirenti e una forte cooperazione giudiziaria. “Perché – ha spiegato – la mafia opera senza tener conto dei confini e dei limiti delle giurisdizioni nazionali”.

“Giovanni Falcone – ha ricordato la sorella del giudice – fin dagli anni 80, cooperando con gli Stati Uniti e con colleghi come Rudolph Giuliani e Luis Freeh nell’inchiesta Pizza Connection ha compreso l’importanza della cooperazione giudiziaria e investigativa e questa cerimonia è il segnale di quello che a livello europeo si continua a fare riconoscendo il grande lavoro di Falcone e Borsellino”.