Questa pomeriggio alle 16 presso la Basilica di Sant’Agata di Montemaggiore Belsito è stata celebrata una messa in ricordo dell’Appuntato Giuseppe Cavoli.

All’epoca dei fatti, l’Appuntato Cavoli era effettivo al Comando Stazione di Montemaggiore Belsito (Pa).

Il 21 gennaio 1983, durante la ricerca di Giuseppe Zanghì, psicolabile del luogo, sottrattosi al controllo durante il tragitto per Palermo per il suo ricovero coatto presso una struttura sanitaria, i Carabinieri della Stazione di Montemaggiore Belsito, a bordo di una Fiat Campagnola condotta dal Brig. Antonio Siviero e con a bordo il Comandante della Stazione, Brig. Santo Gambino, che sedeva accanto all’autista, e l’Appuntato Giuseppe Cavoli, che sedeva sul sedile posteriore, nel transitare alle 19.30 su Corso Re Galantuomo, a velocità ridotta per la presenza di neve, venivano raggiunti da colpi d’arma da fuoco sparati dallo stesso Zanghì con fucile da caccia calibro 12. Occorso, l’Appuntato Cavoli veniva attinto mortalmente nella regione dorso lombare, mentre il Brig. Siviero che era alla guida, veniva ferito.

L’omicida fu poco dopo rintracciato ed arrestato dal Brig. Gambino unitamente al carabiniere Angelo DI Giovanni ed alla guardia forestale Saverio Iacono.

Il 21 gennaio 1986 il Comune di Montemaggiore Belsito ha donato al Comando Stazione dell’Arma una targa in marmo, attualmente custodita all’ingresso dello stabile, recante la scritta “I cittadini di Montemaggiore Belsito all’Appuntato dei Carabinieri Giuseppe Cavoli nel ricordo delle sue doti umane e del suo sacrificio. 21 gennaio 1986”.

Questa mattina, presso il Comando Legione Carabinieri Sicilia, alla vedova dell’App. Cavoli è stata consegnata la medaglia d’oro al valore dell’Arma dei Carabinieri “alla memoria”, concessa al graduato con la seguente motivazione: “ Addetto a Stazione distaccata, con eccezionale coraggio ed esemplare iniziativa, consapevole dei concreti rischi cui si esponeva non esitava, insieme con altri militari, a porsi alla ricerca di un soggetto psicolabile che si aggirava armato di fucile nel centro abitato, costituendo pericolosa minaccia per la cittadinanza. Fatto segno di proditoria azione di fuoco da parte dello squilibrato, decedeva a seguito delle ferite riportate. Chiaro esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere spinto fino all’estremo sacrificio. Montemaggiore Belsito (Pa), 21 gennaio 1983”.

Questo pomeriggio se ne è commemorato il ricordo, sempre alla presenza della vedova, la signora Giovanna Candino, e dei figli Alessandro, Loredana ed Emiliano (Maresciallo Maggiore dei Carabinieri in servizio presso il centro cinofili di Firenze), delle Autorità locali civili e militari e di una rappresentanza dell’Arma in congedo con la celebrazione alle ore 16:00 della santa messa presso la basilica di Sant’Agata in via Carlo Alberto dalla Chiesa ed a seguire la deposizione di un cuscino di fiori sotto la targa commemorativa sita all’interno della Stazione Carabinieri di Montemaggiore Belsito.