Potrebbe essere il giorno della verità per la situazione dei rifiuti in Sicilia. Potrebbe ma forse non lo sarà neanche questa volta.
E’ il giorno della seconda verifica sullo stato di attuazione dell’accordo fra Stato e Regione che ha sbloccato la delibera sull’emergenza rifiuti. L’assessore all’energia acqua e rifiuti oggi vola a Roma per l’incontro programmato al Ministero dell’Ambiente. Tutti i passaggi della delibera ‘obbligatori’ per la Sicilia sono stati rispettati, fanno sapere dagli uffici di via Ugo La Malfa, ma resta pendente un unico punto controverso, e che punto: la riforma.
Si perché nonostante la bozza sia stata trasmessa dall’assessore alla giunta il 13 giugno, la giunta ancora non l’ha approvata trasformandola in Ddl. Al contrario ne ha discusso per ben tre volte e mai in via ufficiale e l’ha modificata per due volte. Si è assistito a polemiche, all’assenza del governatore, allo stop imposto da lui stesso, alle modifiche richieste e alle dichiarazioni in base alle quale Crocetta sostiene che c’è chi rema contro. Ma mai nulla di concreto in questa direzione.
Il sospetto è che Crocetta giochi a crescere i disagi per spingere Roma ad un commissariamento che non vuole emanare. Un gioco pericoloso per i siciliani ma pericoloso anche per lui stesso visto che nulla gli garantisce che sarà nominato proprio lui commissario: tutt’altro.
Circola, già, invece qualche altro nome per l’eventuale commissario. C’è già chi starebbe pensando a Domenico Michelon, ingegnere del dipartimento Acqua e Rifiuti già liquidatore di Palermo Ambiente. E forse proprio di lui (e non del dirigente generale Maurizio Pirillo a lui vicino) parlava Crocetta quando riferiva di qualcuno in assessorato che remerebbe contro. ma sono solo voci incontrollate e incontrollabili.
Intanto rifiuti per strada, impianti TMB nelle discariche sotto stress a partire da Bellolampo, code agli ingressi delle discariche, sindaci che minacciano di scaricare i rifiuti a Palazzo d’orleans e polemiche su termovalorizzatori che forse non si faranno mai
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