LETTERA APERTA
FIT CISL SU GESTIONE DEI RIFIUTI IN SICILIA
IL SINDACATO REALIZZA UN DOCUMENTO SULLE CONSEGUENZE DELLA CATTIVA GESTIONE DEL SETTORE NEGLI ULTIMI 12 ANNI

L’auspicio è che domani durante l’incontro Stato-Regione non vada in onda l’ennesima farsa a discapito dei Siciliani e dei lavoratori del settore.

“Va in scena domani l’ennesimo confronto tra governo nazionale e governo regionale sul tema della gestione dei rifiuti in Sicilia. Dopo le mortificanti immagini estive di interi territori della Regione invasi da spazzatura e ridotti a vere e proprie ‘pattumiere a cielo aperto’, il Ministero dell’Ambiente e il governo regionale tornano a confrontarsi per un monitoraggio e una verifica sulle cose fatte e su quelle ancora da fare”. La Fit Cisl Sicilia per voce del segretario generale Amedeo Benigno e il segretario regionale Fit Cisl Ambiente Dionisio Giordano ripropongono così quali elementi utili al confronto di domani al Ministero dell’Ambiente con la Regione sul tema dei rifiuti, le cose ‘realizzate’ in Sicilia dai diversi governi regionali negli ultimi 12 anni, comprese quelle fatte dall’attuale esecutivo guidato dal Presidente Crocetta”:

– 1,8 miliardi di euro il debito accumulato dai 27 ATO Rifiuti dell’Isola;
– La totale disgregazione e frammentazione del sistema di gestione dei rifiuti nell’isola a cui la legge 3 del 2013, fortemente voluta dall’attuale esecutivo per favorire i sindaci ha certamente dato un grande contributo in negativo. La legge, infatti, traendo spunto dalla grande visione strategica di questo governo e della maggioranza parlamentare che lo tiene in piedi, ha di fatto consentito ad ogni singolo comune attraverso i cosiddetti ARO di riprendersi la gestione del servizio di igiene ambientale frammentando e frantumando il già precario ciclo integrato dei rifiuti in Sicilia e riportando l’isola indietro di 30 anni e non solo per la inefficienza del servizio, considerato che l’ANAC di Raffaele Cantone è più volte intervenuta sul cosiddetto ‘affaire’ dei rifiuti siciliani;

– L’abnorme ricorso ad ordinanze contingibili ed urgenti ex art. 191 del Testo Unico Ambientale del 2006 da parte di centinaia di sindaci dell’isola che ha di fatto determinato un utilizzo improprio di questo strumento normativo con modalità di “aggiudicazione” dei servizi da parte dei comuni, oggi sotto la lente di ingrandimento della magistratura:
– L’inconsistente infrastrutturazione impiantistica della Sicilia in tema di rifiuti, venuta tra l’altro alla luce con i fatti di luglio , che certifica l’incapacità anche progettuale del governo regionale. Non è un caso che, fatta eccezione per pochi casi di competitors privati locali, la costruzione di discariche e di TMB pubblici la si deve a poteri straordinari concessi dal governo nazionale a tecnici qualificati; l’esempio più eclatante i poteri straordinari affidati dal governo nazionale al dirigente Marco Lupo per l’emergenza a Bellolampo che ha portato alla realizzazione, in poco meno di 2 anni, della sesta vasca e dell’impianto di TBM nel sito palermitano e alle aggiudicazioni delle gare per le discariche di Gela, Enna e Messina;
– La perdita di circa 1000 posti di lavoro nell’isola e la non meno umiliante scarsa qualità del lavoro con i temi della sicurezza, omogeneamente disattesi in tutto il territorio regionale, e con ritardi sui pagamenti delle retribuzioni dei lavoratori, che, in alcuni casi, hanno raggiunto la soglia della mortificazione umana e della disperazione come ad esempio in provincia di Messina con 3 anni di ritardo negli emolumenti di una ventina di addetti all’igiene ambientale.

E’ il promemoria che i due sindacalisti rammentano e consegnano al governo nazionale e al governo regionale, con “l’auspicio che si faccia una cosa seria per i siciliani e per i lavoratori del settore”. E aggiungono: “Non fingano il Presidente della Regione e l’assessore regionale ai Rifiuti di essere in accordo: non lo sono e lo sanno tutti per differenti appartenenze politiche”. Non finga il governo nazionale di bacchettare il governo regionale per poi consentire che l’ “affaire rifiuti” in Sicilia resti affare solo per pochi a discapito dei Siciliani e dei lavoratori.

“Conceda il governo nazionale il commissariamento che il governatore Crocetta aveva richiesto mesi fa o lo imponga, altrimenti sarà corresponsabile del disastro.
Questo sindacato torna a ribadire che è necessario un commissario che attraverso poteri straordinari e procedure più snelle sia realmente in grado di avviare la costruzione di impianti finalizzati ad incrementare le pessime percentuali di raccolta differenziata, iniziare il recupero energetico attraverso i termovalorizzatori, ridurre le volumetrie di conferimento in discarica”.

“Questo sindacato ritiene, altresì, indispensabile che il Commissario si doti di un ufficio costituito dalle ottime figure professionali già presenti sia al Dipartimento Regionale dei rifiuti che presso l’assessorato regionale Energia in grado di monitorare la riscossione della Tassa sui rifiuti da parte dei sindaci, oggi decisamente carente, e di completare l’operazione di transito dei circa 10 mila lavoratori alle nuove autorità d’Ambito così come previsto dalla legge regionale 9 del 2010, per consentire finalmente alla Sicilia di rientrare in Europa almeno sul tema del ciclo integrato dei rifiuti”.