“Continuiamo ad assistere a comportamenti illegittimi da parte delle ditte aggiudicatarie del servizio di raccolta rifiuti, senza che nessuno intervenga”.
Ad affermarlo sono i sindacati del settore per voce dei segretari provinciali di Fp Cgil Valerio Lombardo, Fit Cisl Alessandro Miranda, Uil Antonino Celano, Fiadel Luisa Milazzo, Ugl Alessandro Franchina, intervenendo sulla vertenza rifiuti nel palermitano, in particolare sulla vicenda del comune di Carini.
“L’amministrazione ha bandito per mezzo dell’ Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici~, l’appalto per il servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti. Ricordiamo al comune, che l’unico personale utilizzabile per queste attività è quello che risultava in servizio alla data del 31 dicembre 2009 – aggiungono – così come previsto dall’articolo 19 della legge 9 del 2010, la cosiddetta riforma del settore”.
I sindacati dunque invitano il comune di Carini “in qualità di stazione appaltante, ad imporre alla ditta Senesi aggiudicataria del servizio l’utilizzo del personale dipendente dell’Ato Pa1, quale unico avente diritto come prevede la stessa legge regionale. Ci risulta che ad oggi la ditta abbia iniziato il servizio utilizzando personale proprio. Questo irragionevole provvedimento – commentano Lombardo, Miranda, Celano, Milazzo e Franchina – si pone in contrasto ad ogni presupposto normativo e procedurale posto a fondamento della gara d’appalto, mettendo a rischio gli attuali livelli occupazionali e nello stesso tempo creando nuovo precariato, tutto ciò nel silenzio assordante dell’amministrazione di Carini”.
“Se nei prossimi giorni non sarà ripristinata la legalità sulla vicenda – concludono i sindacati – , non ci resta altro da fare che denunciare l’annosa questione alle autorità competenti ricorrendo dunque alle vie legali, per le tutele dei lavoratori”.
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