• La riforma del comparto forestale siciliani pronta per l’approvazione
  • La regione cerca di accontentare i precari aumentando le giornate lavorative
  • Si pensa ai fondi europei e ai prepensionamenti per il rilancio del settore

La riforma del settore forestale potrebbe non vedere la stabilizzazione ma si va verso  promozioni di massa che sarebbero già sono già nero su bianco nella bozza.  Promozioni che assicurano un impiego più lungo e incassi maggiori. La giunta regionale era pronta ad approvarla la riforma ma il caso di positività al Covid dell’assessore Scilla ha bloccato l’iter. “Avrei portato la riforma sul tavolo del governo alla prima riunione utile – ha fatto sapere -. Ma è un rinvio di appena qualche giorno”.

Budget limitato a 230 milioni

Come si legge sul Giornale di Sicilia, pressato dai sindacati sia da quelli confederali che dalle micro sigle autonome, il governo ha lavorato a un testo che però non può accogliere la richiesta del posto fisso con impiego full time. i soldi, infatti, non ci sono malgrado il bilancio sia di circa 230 milioni all’anno. Allora che fare? Ci hanno pensato Scilla e Cordaro premiando i precari, aumentando  le giornate di lavoro svolte durante l’anno fino a 180 giornate all’anno. Tutti i precari dovrebbero avanzare nella nuova fascia.

Prepensionamenti per risparmiare

Ma la regione cercherà di svecchiare anche il comparto incentivando i pensionamenti e usare i risparmi per l’aumento dei costi previsto dalle maggiori giornate lavorative. Secondo le previsioni dell’assessorato gli 19 mila forestali si ridurranno a 13 mila circa.

Fondi europei per rilanciare il comparto

Un’altra opportunità arriva dai fondi europei che la regione sfrutterà per il comparto. Già quest’anno 110 milioni dei 230 necessari a garantire i livelli occupazionali arriveranno da Bruxelles. L’anno scorso dai piani di spesa comunitari erano stati prelevati “solo” 70 milioni. Di anno in anno questa quota crescerà a vantaggio del bilancio regionale, da cui verrà prelevato sempre meno per questo settore. Per usare i fondi, la Regione dovrà fare di volta in volta dei progetti d’investimento sui boschi e solo una volta approvati da Bruxelles può impiegarvi i forestali, una soluzione che allunga i tempi. La riforma prevede anche un nuovo contratto collettivo di categoria che permetterà di modificare alcune mansioni dei forestali.

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