Una riforma attesa da anni, promesse disattese e migliaia di lavoratori ancora ostaggi del precariato. La pazienza è finita per i forestali siciliani, e oggi le sigle sindacali FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL hanno deciso di far sentire la propria voce davanti a tutte le prefetture dell’Isola.
Sit-in in tutta la Sicilia: “La Regione dimentica la riforma”
A promuovere la protesta sono stati i segretari regionali Adolfo Scotti (FAI CISL), Tonino Russo (FLAI CGIL) e Nino Marino (UILA UIL). In tutti i capoluoghi siciliani, delegazioni di lavoratori hanno consegnato ai prefetti un documento che denuncia la totale inerzia del governo regionale sul fronte della riforma forestale.
“Ci rivolgiamo a Lei con questo documento perché, con la Sua sensibilità istituzionale, voglia rappresentare alle Autorità di Governo lo stato di frustrazione e i sentimenti di negata cittadinanza che vivono ormai da troppo tempo migliaia di lavoratori forestali e le loro famiglie in Sicilia a causa di una riforma di settore lungamente annunciata, ma ancora confinata nei cassetti della Regione”.
Il documento sottolinea come le aspettative dei lavoratori siano rimaste inascoltate, nonostante anni di mobilitazione sindacale.
“Restano inadempiute le aspettative legittime di chi aspira a uscire da una mortificante condizione di precariato a vita per mettere competenze, passione, esperienza a servizio della comunità nella consapevolezza della sempre più stringente necessità di una Protezione Ambientale che sia stabile, efficiente e capillarmente diffusa su tutto il territorio. In questi anni, caratterizzati anche da grandi iniziative di protesta civile come SvegliaRegione e la più recente assemblea permanente dinanzi la sede della Presidenza della Regione a Palermo, migliaia di lavoratrici e lavoratori insieme con Fai-Flai-Uila hanno più volte manifestato per contestare ritardi e silenzi di chi dovrebbe avviare un iter legislativo per l’approvazione di un testo normativo a cui noi abbiamo sempre responsabilmente assicurato il nostro contributo di proposte, di idee”.
Un comparto essenziale per il territorio
L’attività forestale, ricordano i sindacati, è cruciale non solo per la tutela dei boschi, ma anche per contrastare fenomeni come la desertificazione, gli incendi e il dissesto idrogeologico.
“Accanto a noi sin dalla campagna SvegliaRegione – scrivono Fai, Flai, Uila – si sono schierati centinaia di amministratori locali che sanno bene quanto sia indispensabile l’attività di un settore indispensabile per il contrasto al dissesto idrogeologico, alla siccità, ai roghi boschivi e alla desertificazione del territorio. Il lavoro forestale rappresenta una risorsa e un investimento per la Sicilia, anche al di fuori dei boschi. Per questo avevamo accolto con favore un disegno di legge predisposto dall’Assessorato regionale all’Agricoltura, che inspiegabilmente non è mai arrivato all’esame della Giunta e, quindi, dell’Ars”.
La proposta: più giornate lavorative, stabilizzazioni e un’Agenzia pubblica
Nel documento, i sindacati sottolineano che il disegno di legge avrebbe dato vita a una Agenzia pubblica regionale per le Attività forestali, introducendo una vasta gamma di interventi a beneficio del territorio e della stabilità occupazionale.
“Le nuove norme avrebbero consentito e consentirebbero l’incremento immediato delle giornate di garanzia occupazionale, tale da garantire il passaggio a 156 o 178 giornate e successivamente l’assunzione a tempo indeterminato. Tutto questo a fronte della creazione di una Agenzia pubblica regionale per le Attività forestali, con vecchie e nuove competenze specifiche: la gestione di riserve naturali; l’impianto di essenze arboree su terreni di enti pubblici e morali, sempreché destinati alla pubblica fruizione, previa convenzione; il restauro e il miglioramento di giardini pubblici; la conservazione, il miglioramento e la valorizzazione di parchi naturali; gli interventi di forestazione per la produzione di legname, insieme con la realizzazione e la gestione di impianti di lavorazione o trasformazione dei prodotti del bosco; la tutela e il miglioramento ambientale per la prevenzione del dissesto idrogeologico; la cura di parchi e siti archeologici oltre che di fiumi, torrenti e laghi. Per quanto esposto, ci permettiamo di sollecitare sostegno alle ragioni di questa richiesta. Noi crediamo nella non rinviabile esigenza di approvazione di una riforma credibile e lungimirante, per la quale abbiamo speso e continueremo convintamente a spendere il nostro impegno sindacale. Non ci tireremo indietro! Lo dobbiamo a lavoratrici e lavoratori forestali. Lo dobbiamo ai siciliani, che meritano Protezione ambientale per guardare con più fiducia al futuro prossimo”.






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