La possibilità che il boss Totò Riina possa essere stato contattato più volte dai servizi segreti italiani per “trattare” con lui sta dividendo il popolo del web. La maggioranza dei commenti all’articolo che riporta la rivelazione dell’agente del reparto mobile della polizia penitenziaria, Michele Bonafede, deponendo nell’aula bunker del carcere Ucciardone nel corso processo sulla trattativa Stato-mafia.

L’agente ha riportato le parole che avrebbe pronunciato il capomafia corleonese mentre lo scortava nella saletta del carcere Opera di Milano per assistere a una delle udienze del processo sulla trattativa: “Io non ho cercato nessuno, erano loro che cercavano me, per trattare”.

Una rivelazione che potrebbe essere clamorosa, se si dimostrasse fondata, che ha provocato una lunga serie di commentati sui social network. Buona parte dei messaggi erano di disgusto nei confronti del boss e di preoccupazione per l’operato dei Servizi segreti di quegli anni.

Ma alcuni difendono e incensano l’anziano boss corleonese, considerato il mandante delle stragi e di un alseire infinita di omicidi e reati. “Se la prendono solo con zio totò??vi brucia il culo delle affermazioni ke fa sui servizi segreti??la mafia e lo stato!!!”, commenta un utente.

Mentre un altro si interessa alla salute del capomafia: “Lo zio salvatore zio per intelligenza e sapienza vederlo in ottima salute non puo che farci piacere, buona giornata zio salvatore buon giovedi di settimana e buon continuo. Un grande abbraccio a te per stima e simpatia ciao zio”.

Certo, si tratta solo di parole a commento di una notizia, ma non possono certo lasciare indifferenti se si considera che alcuni mesi fa erano stati tanti altri ad augurare allo stesso Toto Riina pronta guarigione quando è stato male in carcere o a simpatizzare con il figlio Salvo jr nei giorni della polemica contro la Rai perché fu ospite del programma di Bruno Vespa, “Porta a Porta”, per presentare il suo libro. La storia, quindi, si ripete,

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