Il Molo Trapezoidale prende vita. Rinasce. E lo fa con la presenza di attività commerciali tra ristorazione e moda, un supermercato, un laghetto artificiale ma anche attraverso un auditorium ed un anfiteatro. Tra i punti forti della nuova vita anche la marina yachting con 13 accosti per panfili di lusso, da oltre cento metri.

Dal prossimo ottobre il nuovo Molo Trapezoidale di Palermo restituirà al capoluogo siciliano un affaccio sul mare che farà da collegamento alla passeggiata sulla Cala, da Sant’Erasmo alla zona archeologica del Castello a Mare.

“L’intervento filologico – si legge nel progetto – ha l’ambizione di restituire, con l’esecuzione del lago urbano, le originarie geometrie ristabilendo il rapporto terra-mare della città di Palermo, alterato nel tempo dalla realizzazione del Molo trapezoidale, utilizzato come attracco commerciale e poi andato in disuso”.

Il progetto di riqualificazione attorno al Castello a Mare

Il progetto di riqualificazione portato avanti dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale presieduta da Pasqualino Monti in accordo con il Piano regolatore portuale, si è sviluppato attorno al Castello a Mare.

Il monumento fa già parte è inserito nel patrimonio Arabo-Normanno. Potrebbe addirittura essere candidato per diventare sito Unesco. Tutto questo a 100 anni dal pericolo della demolizione. Nel 1923, infatti, si decise di abbattere il Castello a Mare per dare spazio alle attività portuale: sarà restaurato grazie alla sinergia con la Sovrintendenza archeologica.

Il ristorante di Natale Giunta verrà trasferito – sempre nel molo trapezoidale – dando al Castello a Mare la possibilità di diventare un museo virtuale della città.

I numeri del Molo Trapezoidale

La nuova baia è vasta 26mila metri quadrati ed è interamente percorribile a piedi o in bicicletta. L’ingresso sarà da via Patti. Di questi, 8mila metri quadrati saranno occupati dal laghetto urbano che affiancherà le mura del Castello. Potrebbe essere possibile navigare con piccole barche a remi.

Alberi di ficus, pomelie ed aiuole adorneranno altri 12mila metri quadrati dell’area. Il tutto sarà attorniato da una passeggiata con una piazza, nove edifici. Questi ospiteranno diverse attività ed avranno la stessa altezza tranne il palazzo principale che sarà sede di una sala congressi, di un emporio e vari uffici. Tra questi ci sarà spazio per un auditorium ed un anfiteatro panoramico da 200 posti ed un parcheggio con una sessantina di posti auto.

Le attività commerciali

Proprio per rispondere ai bisogni di yacht e grandi barche da diporto che nella nuova banchina potranno ormeggiare e svernare, apriranno alcune botteghe a cui l’Autorità portuale di Palermo ha affidato le concessioni attraverso un bando. Saranno presenti Prezzemolo & Vitale per la cambusa, Morettino per il caffè, Costa per i dolci, Cappadonia per i gelati, Bruno Ribadi per la birra, Passami ù coppu per lo street food e anche Giglio, che lì aprirà uno store dedicato alla moda.

Presenti anche ristoranti siciliani e sushi

In questa grande area commerciale, che farà da cerniera tra il centro storico e la nuova marina di lusso, due edifici saranno adibiti a ristoranti. I due immobili, di dimensioni identiche, godranno di un’area coperta di 231 metri quadrati e di un’altra scoperta (374 metri quadrati) più grande. Uno dei due edifici ospiterà locali di alta ristorazione legati alla tradizione siciliana; l’altro invece un sushi-bar. In questo caso ad aprire saranno Natale Giunta (che ha stretto un accordo con l’Autorità portuale per lasciare il Castello a Mare), Villa Costanza, Ciurma e la pizzeria Adorno, questi ultimi scelti dopo l’aggiudicazione di un bando di gara.

Oltre 25 milioni di investimento

Oltre 25 milioni di euro di investimento che segnano la rinascita di un pezzo di città. Questa apertura, infatti, riconnetterà quest’area della Cala al resto della città, aprendosi non solo a croceristi e diportisti, ma anche agli altri turisti e ai palermitani. Con le evidenti ricadute sul piano turistico, economico e commerciale.

L’intera area godrà di panchine, cestini e rastrelliere per le bici e non è escluso che saranno inserite anche aree per lo sport e giochi per i bambini.

Cantiere aperto due anni fa

Il cantiere, aperto due anni fa e non ancora concluso (l’intero progetto non sarà dunque pronto per l’inaugurazione di ottobre), ha portato oltre alla demolizione di 47 corpi di fabbrica, anche allo smaltimento di due vecchie gru, che vennero realizzate alla fine degli anni ’80 sulla banchina nord. Costarono 70 miliardi di vecchie lire ed erano destinate alla movimentazione e allo stoccaggio di rinfuse secche. Di fatto, non furono mai effettivamente utilizzate e per anni sono rimaste in stato di abbandono. Ora la rinascita, nel segno dell’acqua, di uno spazio che viene definitivamente donato alla città.

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