I sindaci delle isole minori della Sicilia chiedono interventi immediati al ministro dei Trasporti e all’assessore regionale per bloccare gli aumenti del 20% sui biglietti per i collegamenti con navi e aliscafi, ripristinando le condizioni e degli assetti previsti dalla convenzione che regola i collegamenti marittimi.

La nota è firmata da Francesco Forgione, sindaco di Favignana – Isole Egadi Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa e Linosa Giacomo Montecristo, sindaco di Leni, Riccardo Gullo, sindaco di Lipari, Clara Rametta, sindaco di Malfa Vincenzo Campo, sindaco di Pantelleria, Domenico Arabia, sindaco di Santa Marina Salina, Salvatore Militello, sindaco di Ustica.

I sindaci esprimono disappunto

“La società Siremar-Società di Navigazione Siciliana, ha comunicato che dal 22 giugno il costo dei biglietti per le tratte di interesse statale, sia per i collegamenti veloci che per i collegamenti a mezzo nave, subiranno aumenti fino al 20%. – si legge in una nota firmata da tutti i primi cittadini – . Questo nonostante i precedenti appelli, rimasti pressoché inascoltati. I sindaci delle Isole Minori della Sicilia, Favignana – Isole Egadi, Lampedusa e Linosa, Leni, Lipari, Malfa, Pantelleria, Santa Marina Salina e Ustica, esprimono la propria contrarietà e grande disappunto per una scelta che, se confermata, arrecherà danni economici incalcolabili, soprattutto all’avvio della stagione turistica, i cui timidi segnali di ripresa per l’anno in corso fanno ben sperare per le già fragili economie locali”.

“Ancora una volta, comunità isolane pagano costo alto”

Un tema quello dei rincari sollevato da tempo. “L’impianto dei collegamenti marittimi di interesse statale – aggiungono i sindaci – dovrebbe essere quello fondamentale, atto a garantire prioritariamente la continuità territoriale con i territori delle Isole e permettere quindi un corretto sviluppo sociale ed economico. Da oggi invece, tale impianto di itinerari e orari, difeso negli anni dai territori proprio perché garanzia, diventerà quello che arrecherà maggiori danni e ingiustizie alle Comunità delle nostre Isole, caratterizzato da costi maggiori per tratte e itinerari identici rispetto ai collegamenti di interesse regionale. Ancora una volta le comunità isolane dovranno pagare un alto costo per decisioni e conseguenze di cui non hanno colpe, nonostante il Parlamento Italiano abbia deciso di riconoscere di recente la peculiarità e specificità dei nostri territori”.

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