Dopo una crisi che ha rischiato di paralizzare la distribuzione delle produzioni siciliane in Italia e in Europa e che in parte l’ha paralizzata la Regione corre ai ripari per salvare e potenziare l’Irvo, l’Istituto regionale del vino e dell’olio.

“Dopo il risanamento finanziario operato anche attraverso iniziative di carattere legislativo, che hanno ripianato del tutto le passività contratte nel corso degli anni dall’Istituto, che ammontavano a circa nove milioni di euro – si legge in una nota della Regione siciliana – oggi un nuovo passo è stato compiuto sul fronte del riavvio e del rilancio dell’attività dell’ente.

E’ stato sottoscritto un accordo con il quale 76 unità di personale interno regionale, che viene definito altamente qualificato, andranno a potenziare e implementare le attività di certificazione e controllo dei vini a denominazione d’origine (Do e Ig) e degli oli Dop e Igp Sicilia, per rendere un servizio migliore alle aziende del comparto vitivinicolo e oleario.

“Rispetto ai debiti contratti e non pagati del passato, di cui ci siamo fatti carico – sottolinea il presidente della Regione Nello Musumeci – abbiamo impresso un cambio di passo e un forte impulso all’attività di certificazione e controllo. Solo in questo modo l’Istituto potrà affrontare le sfide che il mercato globale ci sottopone, uniformandoci agli standard internazionali di certificazione. In armonia con i compiti istituzionali dell’Ente, vogliamo porre la giusta attenzione ai temi della ricerca e dell’innovazione, aspetti strategici da mettere a disposizione dei produttori isolani, per far ulteriormente crescere la qualità del nostro vino e del nostro olio nel mondo, oltre che del brand Sicilia”.

“Già dalla primavera del 2018, per andare incontro alle esigenze delle aziende vitivinicole siciliane – aggiunge l’assessore all’Agricoltura Edy Bandiera – abbiamo operato una politica tariffaria per i controlli e le certificazioni più favorevole alle imprese. Nel contempo sono stati ridotti anche i tempi medi di emissione dei certificati di idoneità, oltre a un notevole aumento dei controlli ispettivi, demandati dal ministero delle Politiche agricole, a tutela e garanzia delle produzioni siciliane”.

Una situazione di stallo dalla quale, dunque, si è usciti ripristinando corretti tempi di certificazione secondo i dati regionali. Controlli che, in poco più di tre mesi, hanno raggiunto, si legge sempre nella nota, una percentuale superiore al 91 per cento sul totale degli operatori sorteggiati per il 2019. In particolare sono state effettuate le seguenti verifiche: viticoltori: 1034 su 1034 (100 per cento); vinificatori: 16 su 108 (14,8 per cento); imbottigliatori: 195 su 200 (88,6 per cento); intermediari: 5 su 7 (71,4 per cento). Per un totale di 1.250 operatori su 1.369 pari al 91,3 per cento dei controlli previsti per quest’anno.

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