La Giunta regionale ha approvato oggi l’aggiornamento 2015-2021 del Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia, richiesto dalla direttiva Ue 60 del 2000 e condizione necessaria per l’erogazione dei fondi europei relativi al settore e previsti nel P.O. Fesr (circa 67 milioni di euro) e nel Piano di sviluppo rurale.

Il Piano è stato approvato nell’agosto del 2015, su disposizione dell’assessore Vania Contrafatto, e in base a un accordo con il governo nazionale la Giunta si era impegnata ad approvare l’aggiornamento entro il 30 giugno 2016.

Consente un monitoraggio di tutte le acque regionali (marine, fluviali e sotterranee) che è alla base della futura pianificazione degli interventi per il miglioramento della loro qualità. In base alla riforma del settore, approvata dall’Ars nell’agosto del 2015, l’aggiornamento è stato affidato al Dipartimento Acque e rifiuti che l’ha realizzato anche con l’apporto dell’Arpa, con cui è stata siglata una convenzione finanziati con fondi statali (6 milioni), e col supporto di Sogesid, in base a una convenzione ministeriale.

“Sin dal mio insediamento – spiega l’assessore Contrafatto – ho premuto l’acceleratore sull’approvazione e sull’aggiornamento del Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia che da troppo tempo era fermo. Con il via libera in giunta all’aggiornamento abbiamo scongiurato il rischio di non poter accedere a milioni di euro di fondi europei per la risoluzione di problemi tanto antichi quanto annosi legati alla depurazione, alle condotte idriche e alle reti fognarie. Abbiamo mantenuto gli impegni presi con il governo nazionale e continueremo nei prossimi mesi a implementare i dati a nostra disposizione, ma intanto la Sicilia si dota di uno strumento fondamentale per il monitoraggio delle sue acque”.

Il Piano consentirà di definire una strategia che protegga e migliori gli ecosistemi acquatici e terrestri, agevoli un utilizzo idrico sostenibile delle risorse, miri al miglioramento dell’ambiente acquatico attraverso misure specifiche per la riduzione degli scarichi, assicuri la graduale riduzione dell’inquinamento e contribuisca a mitigare gli effetti delle inondazioni e delle siccità.

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