L’assessore regionale della Salute, Ruggero Razza, incontrerà i nove presidenti siciliani degli Ordini dei medici per trovare una soluzione alle perplessità sul decreto pubblicato nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 5 del 21 dicembre 2018.
Il decreto assessoriale prevede la stabilizzazione dei medici precari del 118 e la loro ammissione in soprannumero al Corso specifico in Medicina generale non prevista dalla normativa nazionale. Una determina che, secondo gli ordini, aprirebbe la strada a una lunga serie di ricorsi.
Tema dell’incontro sollecitato dai presidenti siciliani: ridiscutere i criteri che trasformano a tempo indeterminato la convezione attraverso la quale il “personale medico sostituto” dei servizi di emergenza del 118 ha lavorato fino ad oggi a tempo determinato. L’obiettivo è salvaguardare il lavoro di tutti i camici bianchi e garantire ai professionisti del 118 formazione e tempi certi di stabilizzazione.
“Dopo anni di precariato, il decreto che stabilizza a tempo indeterminato tutti i medici che operano come sostituti del 118 è una notizia importante. Finalmente una risposta alle lunghe battaglie dei professionisti e di tutti gli Ordini provinciali che li rappresentano, ma le modalità non seguono il giusto percorso e suscitano forti perplessità. L’ammissione al corso dei medici del 118 in Medicina generale creerebbe un soprannumero che sarebbe in contrasto con la normativa nazionale – vevano detto ieri i rappresentanti dei medici – con il risultato di un ritardo della loro stabilizzazione, che è invece l’obiettivo da salvaguardare.
“Il problema dei precari del 118, cioè di quei medici che svolgono l’attività a tempo determinato con il solo corso di emergenza senza essere in possesso del diploma di MMG è stato da sempre attenzionato, anche in commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana. Tra il 2016 ed il 2017 abbiamo sollecitato un emendamento da inserire nella finanziaria che seguiva gli stessi criteri adottati da altre Regioni, come il Piemonte e l’Emilia Romagna senza oneri aggiuntivi per il Servizio sanitario nazionale.
Oggi, ribadiamo il percorso individuato nell’emendamento nella speranza di trovare subito la soluzione più giusta. I medici del 118, che fino ad oggi hanno lavorato grazie ad una convenzione a tempo determinato, svolgono il loro lavoro al pari dei colleghi titolari della convenzione a tempo indeterminato, ricevendo la stessa formazione e gli stessi aggiornamenti. La trasformazione della convenzione a tempo indeterminato, seguendo le modalità che abbiamo da sempre indicato, non comporta un aumento di spesa pubblica perché, vista la carenza nelle Asp, i fondi per coprire questi posti sono già stanziati”.
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