Qual è il piano malefico che induce la politica regionale, nonostante la situazione disastrosa in cui versano le casse della Regione, a lasciare una società strategica come Riscossione Sicilia, da oltre 400 giorni, senza un Consiglio di amministrazione? In un periodo così lungo si varano leggi articolate e complesse, si progettano palazzi, ponti e autostrade mentre la politica siciliana non è ancora stata in grado di dare un Cda, peraltro già designato dal
presidente della Regione, a Riscossione Sicilia”. Così in una nota i sindacati Ugl Credito, Fisac Cgil e Usin.

Il lungo ritardo accumulato nel realizzare tale passaggio ha reso ancora più grave la situazione societaria che, dopo decenni di perdite, nonostante ripetute ricapitalizzazioni a carico delle casse regionali e oggi registra un grave deficit – aggiungono – La mancanza di liquidità ha provocato l’omesso riversamento alla Regione di circa 70 milioni di euro e l’irrogazione di sanzioni amministrative ad oggi per oltre 12 milioni di euro, destinati a crescere”. Infine, i sindacati ricordano che “per l’affaire Riscossione, nel 2017 la soluzione era stata trovata con la legge regionale numero 16, che ha previsto la messa in liquidazione della società previo accordo con lo Stato, ma che è rimasta tale solo sulla carta”.