E’ stata introdotta una norma specifica nella legge di bilancio nazionale per il transito di Riscossione Sicilia in Ader. Una legge attesa da mesi, che potrà sbloccare, finalmente, un iter lungo e tortuoso. Esultano i sindacati di categoria in seguito alla notizia.

“Adesso la palla passa alla Regione e il nostro auspicio è che non ci siano incertezze e ulteriori ritardi perché quelli che si sono già accumulati hanno contribuito alla crisi di Riscossione Sicilia”. Così Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia e Massimo Cafari, del coordinamento aziendale Fisac di Riscossione Sicilia. che commentano positivamente lo stanziamento di 300 milioni nel ddl del bilancio dello Stato con cui il governo nazionale punta a favorire il passaggio del servizio ad Agenzia delle Entrate- Riscossione, uniformando l’isola al resto del Paese. Ma, avvertono i due esponenti della Cgil, “è adesso decisivo che la Regione intervenga con
tempestività, con apposita norma, sul passaggio delle funzioni attraverso la liquidazione della vecchia società e il passaggio di competenze all’Ente nazionale, assicurando nell’operazione la piena tutela dei dipendenti”.

“I punti fondamentali che come sindacato poniamo sul tavolo- sottolineano Mannino e Cafari-sono la messa in sicurezza dei lavoratori e corrette relazioni sindacali, l’unica strada affinché qualunque problema possa essere affrontato e risolto. Ci auguriamo che i passaggi necessari per ridare piena efficienza al servizio di Riscossione e certezze ai lavoratori siano esperiti nel più breve tempo possibile- concludono- chiudendo un capitolo non positivo, come dimostra lo stato debitorio dell’ente che risale ad ancor prima della crisi da
Covid-19”.

“L’eutanasia di una partecipata strategica della Regione Siciliana è adesso compiuta: Riscossione Sicilia passa all’Ader, Agenzia delle entrate – Riscossione. L’unica nota positiva in questo disastro è aver dato un futuro ai 700 dipendenti della società”. È questo il commento del gruppo all’Ars di Attiva Sicilia in vista del prossimo passaggio della partecipata all’Ader previsto dalla legge regionale 16 del 2017, con la quale in Sicilia si è cancellato di fatto il comma 2 dell’articolo 37 dello Statuto Speciale. “I governi regionali che si sono succeduti nel corso di questi anni hanno solamente continuato a regalare pezzi a Roma, invece di reclamare autonomia. Stupisce come persino quei deputati e senatori siciliani che sembravano difendere con convinzione e veemenza una battaglia giusta, una volta accomodati ‘lentamente muoiono’, parafrasando Martha Medeiros. È bene che i siciliani sappiano”, affermano i deputati regionali Angela Foti, Sergio Tancredi, Matteo Mangiacallo, Valentina Palmeri ed Elena Pagana.

Secondo i parlamentari, perdere Riscossione Sicilia sarebbe una “una sconfitta per tutta la politica siciliana, regionale e nazionale, che non è stata capace di proteggere questa società partecipata e non è riuscita a portare a termine l’attuazione dello Statuto, tuttora incompiuta”.

E’ “una buona notizia” per Marianna Caronia. “Perché finalmente può rendere possibile di portare a conclusione un percorso durato a lungo. La Sicilia ha bisogno di avere presto un efficace sistema di riscossione, che sia strumento operativo per combattere l’evasione dei tributi che così tanto pesa sulle casse degli enti locali, ed allo stesso tempo sia stabile e sicuro nella sua struttura, dando certezza a chi vi lavora con professionalità.
Credo sia indispensabile che si dia continuità operativa e di dirigenza a Riscossione Sicilia in questo periodo di transizione, per evitare un buco di responsabilità che rischierebbe di bloccare tutto. Mi auguro quindi che il Presidente Vito Branca ancorché dimissionario, possa rimanere in carica per tutto il periodo di transizione e passaggio di competenza fra i due enti”.

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