Parte da Siracusa una inchiesta sul sistema delle banche di Credito cooperativo e sui rischi che ne deriverebbero, per alcune di queste, ai risparmi dei siciliani. ma da Agrigento la Bcc locale precisa che in base ad una recente ispezione della banca d’Italia non ci sono rischi per la banca e per i clienti.

Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione:

“Onde evitare possibile cattiva lettura dell’articolo pubblicato da Blog Sicilia in data 28/09/2016, è opportuno precisare che nessun problema ha la Bcc di Agrigento, per come delineato nell’articolo stesso, stante che l’istituto bancario rispetta tutti i parametri richiesti; pertanto né i soci, né i risparmiatori né altri soggetti che hanno rapporti con la banca hanno da temere nulla, anzi è d’uopo precisare che l’attività della Bcc di Agrigento va molto bene tanto che la stessa è stata autorizzata ad aprire altri sportelli.

Si riportano di seguito i coefficienti rilevabili dai bilanci pubblici che dimostrano la corrispondenza con i parametri richiesti dalla Banca d’Italia:
C.2 Capitale primario di classe1/ Attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) 15,78%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 15,78%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 20,8%
Il coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET 1 capital ratio 15,78%) risulta superiore sia rispetto al valore del 4,5% che rappresenta il minimo prescritto dal regolamento CRR sia al 6,30% imposto alla BCC dalla Banca d’Italia ad esito del processo di revisione prudenziale (SREP).
Il coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio 15,78%) risulta superiore rispetto al livello minimo prescritto dalla Banca d’Italia in via transitoria, per il periodo dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015, pari al 6,00% ed a quelloimposto alla BCC dalla Banca d’Italia ad esito del processo di revisione prudenziale (SREP), pari all’ 8,50%.
Il coefficiente dei fondi propri (total capital ratio 20,8%) risulta superiore rispetto al livello minimo prescritto dal regolamento CRR pari all’8% ed a quello imposto alla BCC dalla Banca d’Italia ad esito del processo di revisione prudenziale (SREP), pari all’ 11,30%”.