Rissa la scorsa notte nelle strade della movida a Palermo. Ad avere la peggio è stato il titolare di un pub, un tunisino di 40 anni, trasportato con gravi ferite al volto e alla testa in codice rosso all’ospedale Civico di Palermo.

Per l’aggressione avvenuta alle 3 di notte sono stati fermati dalla polizia tre turisti francesi. I tre turisti francesi sono arrivati in un pub nei pressi di piazza San Domenico. Ubriachi hanno iniziato ad importunare alcune ragazze che non avrebbero gradito le avance e i turisti sarebbero stati buttati fuori dal pub. Uno dei francesi avrebbe urinato all’ingresso del locale.

A quel punto è successo l’inferno, tra calci, pugni e altro. Il proprietario del locale è rimasto ferito con un colpo di bottiglia alla testa. Gli aggressori sono stati portati in questura, in stato di fermo. Il titolare non sarebbe in pericolo di vita.

Sarà necessario un intervento chirurgico ricostruttivo il titolare del pub sfregiato la scorsa notte in piazza San Domenico a Palermo. L’uomo di 47 anni si trova nel reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale Civico per essere sottoposto al delicato intervento.

Per questo motivo uno dei tre turisti francesi di 27 anni è stato portato in carcere al Pagliarelli accusato di deformazione dell’aspetto mediante lesioni al volto. Gli altri due turisti di 28 e 23 anni sono stati denunciati.

La rissa davanti al Fabric Rise Up in via la Malfa

Una quarantina di ragazzini terribili con prepotenza voleva entrare la scorsa notte nella discoteca Fabric Rise Up in via Ugo La Malfa a Palermo.

Secondo un copione già messo in atto in un altro locale, i giovanissimi pretendevano accedere al locale nonostante le norme anti covid e restrizioni previste sui numeri di accessi in discoteca. Gestore e buttafuori hanno fatto presente che il limite consentito era stato già raggiunto, ma i ragazzi hanno continuato a protestare e urlare.

A quel punto il gestore della discoteca Salvo Amenta ha chiesto l’intervento dei carabinieri.

“Eravamo già al completo avevo detto di no ad alcune coppie di giovani che volevano entrare che hanno compreso la situazione e sono andati via – dice Amenta – Questi ragazzini non volevano sentire ragione e volevano entrate lo stesso cercando anche di scavalcare utilizzando un cancello secondario dove ci sono le telecamere. Devo ringraziare l’intervento dei carabinieri che hanno compreso immediatamente la situazione, riportando la calma e la serenità bloccando anche quanti cercavano di scavalcare. Siamo rimasti 20 mesi chiusi. Chi fa questo mestiere da anni come me non mette a repentaglio la possibilità di continuare a lavorare. Io ho una capienza ridotta e mi attengo ai numeri che sono imposti dalla legge”.

La rissa davanti al Payone in via dei Nebrodi e la denuncia del gestore

Momenti di tensione e rissa davanti alla discoteca Payone di via dei Nebrodi a Palermo. Nel corso di una serata privata organizzata dal locale un gruppo numeroso di giovani voleva entrare nel locale.

Anche in questo caso la sala era già piena, secondo quanto previsto della norme anticovid, e il gestore e i buttafuori hanno fatto presente che non era possibile l’ingresso. E successo di tutto. I giovani si sono scagliati contro i buttafuori e hanno iniziato ad urlare e inveire.

“Una situazione impossibile da gestire tanto che abbiamo chiamato il numero unico di emergenza per chiedere aiuto alle forze dell’ordine – dice Dario Evola titolare della discoteca – I primi ad arrivare le auto della guardia di finanza, che poco dopo, hanno chiamato i rinforzi”. In via dei Nebrodi sono arrivati i carabinieri, gli agenti di polizia, le ambulanze.

Nonostante la presenza delle forze dell’ordine i giovani hanno continuato a sfidare e minacciare anche gli uomini in divisa. Fino all’una e mezza la via dei Nebrodi è stata chiusa.

“Sono molto amareggiato – aggiunge Evola – Sono anni che gestisco il locale e ho sempre lavorato con molto scrupolo. Purtroppo i giovani oggi non sanno più divertirsi. La scorsa notte ho avuto la prova di cosa significhi avere a che fare con questi gruppi di scalmanati. Vere bande che non hanno il minimo rispetto delle vivere in comune. Sono certo organizzerò serata con un altro target e con persone che cercano di trascorrere una serata solo di divertimento in serenità”.

La calma in via dei Nebrodi è arrivata solo verso l’una e trenta quando tutti i presenti nel locale hanno potuto lasciare la sala. “Noi siamo vittime in questa storia – aggiunge Evola – Siamo stati chiusi per anni e adesso che possiamo ricominciare a lavorare dobbiamo fare i conti con questa gioventù. Sono davvero preoccupato per il nostro futuro. Comprendo i miei colleghi che hanno deciso di restare chiusi. Con queste regole e con questi gruppi di bande aprire è davvero un azzardo”.