Le nomine dei nuovi dirigenti generali non sono state ancora neanche trasmesse da Palazzo d’Orleans ai destinatari e all’rs per i pareri obbligatori ma non vincolanti della I commissione ma già potrebbero esserci nomi da rivedere. e il protagonista è, ancora una volta, l’assessore regionale all’Istruzione e formazione professionale Mimmo Turano, che con Schifani ha avuto, in passato, più di una divergenza di opinioni.
Turano e i “suoi” direttori
Turano ha visto sostituire entrambi i suoi dirigenti generali ma ha partecipato alla scelta dei nuovi e qui viene fuori l’inghippo. Si chiama Carmelo Ricciardo ed è il dirigente generale designato per il dipartimento Istruzione. ma le prime verifiche fatte da palazzo d’Orleans fanno subito emergere un problema importante. Secondo quanto racconta il Giornale di Sicilia Ricciardo è stato coinvolto nel 2019 in un’inchiesta per corruzione che riguarda lavori di riqualificazione nei porti siciliani e in particolare quello di Riposto.
Il neo designato indagato
Inizialmente i capi d’accusa erano ben sette ma 5 sono stati archiviati, poi l’inchiesta è passata a Palermo dove l’architetto Ricciardo oggi è imputato per due solo ipotesi accusatori: turbativa d’asta e corruzione dalle quali si difenderà nell’udienza del prossimo 27 febbraio.
Fortemente infastidito il Presidente della Regione che dopo aver chiesto spiegazioni all’assessore avrebbe ricevuto un semplice “non ne sapevo niente” come risposta. Le nomine, però, non sono ancora formalizzate. C’è ancora margine e tempo per fare scelte diverse.
Intanto l’annunciata maxi rotazione di dirigenti generali comincia a dipanare i propri effetti se non burocratici, almeno politici: sette nomi che cambiano incarico, scambio di dipartimenti all’agricoltura come anticipato da BlogSicilia ma viene coinvolto il settore della pesca e quello dello sviluppo rurale anziché il dipartimento dell’agricoltura. Escono di scena nomi inattesi.
L’attacco dei 5 stelle
“Apprendiamo dalla stampa che tra i nuovi dirigenti generali della Regione freschi di nomina ci sarebbe un rinviato a giudizio. È vero che nessuno può essere considerato colpevole fino al terzo grado di giudizio, è anche vero, però, che mettere ai più alti livelli dell’amministrazione regionale un uomo su cui, come apprendiamo dalla stampa, penderebbero accuse tutt’altro che insignificanti è eticamente inopportuno ed equivarrebbe a mandare un pessimo segnale alla collettività” afferma il referente regionale del M5S per la Sicilia, Nuccio Di Paola.
“Se è vero – continua Di Paola – che Schifani non era a conoscenza della situazione giudiziaria in cui si troverebbe Ricciardo, è ancora in tempo a tornare sui propri passi. Revochi la nomina, a prescindere dai partiti che l’hanno suggerita e dal fatto che ci siano o meno cause di inconferibilità dell’incarico”.
Le notizie ufficiali
Cinque nuovi ingressi e altrettante rotazioni, oltre a sette confermati: il governo Schifani ha proceduto nella seduta di oggi della giunta regionale a nominare i dirigenti generali dei 17 dipartimenti in scadenza e per i quali lo scorso 24 gennaio erano stati pubblicati gli atti di interpello per il conferimento degli incarichi. Applicata, così come aveva già anticipato il presidente della Regione nei giorni scorsi, la direttiva dell’Anac che prevede una durata massima di cinque anni per gli incarichi dirigenziali nelle aree ad elevato rischio corruttivo, a eccezione di quelli che si occupano di calamità naturali per i quali è prevista una deroga di 18 mesi. Un principio, quello della rotazione, introdotto già da una delibera del 26 gennaio 2017 e che la giunta ha confermato lo scorso 30 gennaio, aggiornando il Piano integrato di attività e organizzazione per il prossimo triennio.
Proroga di 18 mesi per Salvo Cocina, cinque i confermati
Per far chiarezza i confermati sono cinque. Si tratta di Salvo Cocina alla Protezione civile, per il quale la giunta ha determinato una proroga di 18 mesi rispetto ai 5 anni di permanenza massima, Vincenzo Falgares alla Programmazione, Mario La Rocca ai beni Culturali, Silvio Cuffaro alle Finanze e salvo Taormina alle Autonomie locali.
Cartabellotta al posto di Frittitta
I due direttori per i quali erano giunti appelli da parte delle categorie produttive hanno destini diversi. Alle Attività Produttive arriva Dario Cartabellotta che lascia l’Agricoltura e prende il posto di Carmelo Frittitta che era stato anche al centro della polemica fra Schifani e Tamajo poi smentita da Tamajo.
I cinque “silurati”
Fra i cinque silurati salta subito agli occhi il nome di Carmelo Frittitta, il dirigente generale delle Attività Produttive che in tanti non volevano fosse spostato. La risposta di Schifani è metterlo fuori dal giro dei vertici della burocrazia. Il secondo nome è quello di Patrizia Valenti che guidava il Dipartimento Ambiente. Terzo nome quello di Carmen Madonia che guidava la Funzione Pubblica, Maurizio Pirillo che guidava la Formazione Professionale e Giovanna Segreto che fino ad oggi ha guidato il dipartimento dell’Istruzione e dell’Università.
Una donna a capo della Forestale
Cinque sono anche i nuovi ingressi. Si comincia dal nuovo comandante del Corpo forestale per la prima volta sarà una donna, Dorotea Di Trapani. Cambio alla Funzione Pubblica dove arriva Salvatrice Rizzo. New entry alla Formazione professionale per Rossana Signorino mentre adesso è sub judice la scelta per l’Istruzione dove indicato è Carmelo Ricciardo ma, come detto, risultato sotto processo e probabilmente in sostituzione in base alle probabili indicazioni del presidente. Turn over anche all’Agricoltura dove arriva Fulvio Bellomo che lascia lo Sviluppo rurale ad Alberto Pulizzi. Alla Pesca al posto di Pulizzi va Giovanni Cucchiara. All’Ambiente va Rino Beringheli che lascia l’Urbanistica a Beppe Battaglia. Infine Vitalba Vaccaro all’Autorità per l’innovazione tecnologica e Letizia Di Liberti alla Famiglia e politiche sociali.
Commenta con Facebook